Volume 6

Edizione Giuntina
    Era con questa lettera, scritto pur di suo mano, il presente sonetto:
    Giunto è già 'l corso della vita mia,
    Con tempestoso mar per fragil barca,
    Al comun porto, ov'a render si varca
5   Conto e ragion d'ogni opra trista e pia.
    Onde l'affettuosa fantasia,
    Che l'arte mi fece idolo e monarca,
    Cognosco or ben quant'era d'error carca,
    E quel ch'a mal suo grado ognun desia.
10   Gli amorosi pensier', già vani e lieti,
    Che fien or, s'a due morti mi avicino?
    D'una so certo, e l'altra mi minaccia.
    Né pinger né scolpir fia più che queti
    L'anima, volta a quello Amor divino
15   Ch'aperse, a prender noi, in croce le braccia.
    Per il che si vedeva che andava ritirando verso Dio e lasciando le
    cure dell'arte, per le persecuzioni de' suoi maligni artefici e per colpa
    di alcuni soprastanti della fabbrica, che arebbono voluto, come e' di-
    ceva, menar le mani. Fu risposto per ordine del duca Cosimo a Mi-
20   chelagnolo dal Vasari con poche parole in una lettera, confortandolo
    al rimpatriarsi, e col sonetto medesimo corrispondente alle rime.
    Sarebbe volentieri partitosi di Roma Michelagnolo; ma era tanto
    stracco et invecchiato, che aveva, come si dirà più basso, stabilito tor-
    narsene; ma la volontà era pronta, inferma la carne che lo riteneva
25   in Roma. Et avvenne di giugno l'anno 1557, avendo egli fatto modello
    della volta che copriva la nicchia che si faceva di trevertino
    alla cappella del Re, che nacque, per non vi potere ire come soleva,
    uno errore, che il capo maestro in sul corpo di tutta la volta prese la
    misura con una centina sola, dove avevano a essere infinite. Michela-
30   gnolo, come amico e confidente del Vasari, gli mandò di sua mano
    disegni, con queste parole scritte a piè di dua:
    La centina segnata di rosso la prese il capo maestro sul corpo di tutta
    la volta; di poi, come si cominciò âp[re]ssar al mezzo tondo, che è nel col-
    mo di detta volta, s'accorse dell'errore che faceva detta centina, come
35   si vede qui nel disegno, [ché con una centina sola si governava, dove
    hanno a essere infinite, come son qui nel disegno] le segnate di nero.
    Con questo errore e ita la volta tanto innanzi, ch'e' s'ha a disfare un gran
    numero di pietre, perché in detta volta non ci va nulla di muro, ma tut-
    to trivertino, et il diametro de' tondi, ch'è, senza la cornice gli ricigne,
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