Volume 6

Edizione Giuntina
    e cercava di passargli nel fare: onde n'acquistò grandissimo
    nome.
    Teneva in quel tempo il Magnifico Lorenzo de' Medici nel suo
    giardino in sulla piazza di S. Marco Bertoldo scultore, non tanto
5   per custode o guardiano di molte belle anticaglie che in quello aveva
    ragunate e raccolte con grande spesa, quanto perché, desiderando
    egli sommamente di creare una scuola di pittori e di scultori ec-
    c[ellenti], voleva che elli avessero per guida e per capo il sopradetto
    Bertoldo, che era discepolo di Donato; et ancora che e' fusse sì vec-
10   chio che non potesse più operare, era nientedimanco maestro molto
    pratico e molto reputato, non solo per avere diligentissimamente ri-
    nettato il getto de' pergami di Donato suo maestro, ma per molti
    getti ancora che egli aveva fatti, di bronzo, di battaglie e di alcune
    altre cose piccole, nel magisterio delle quali non si trovava allora in
15   Firenze chi lo avanzasse. Dolendosi adunque Lorenzo, che amor
    grandissimo portava alla pittura et alla scultura, che ne' suoi tempi
    non si trovassero scultori celebrati e nobili, come si trovavano molti
    pittori di grandissimo pregio e fama, deliberò, come io dissi, di fare
    una scuola; e per questo chiese a Domenico Ghirlandai che, se in
20   bottega sua avesse de' suoi giovani che inclinati fussero a ciò, l'inviasse
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Edizione Torrentiniana
    dimostrò in questa cosa tanto valore che e' ne acquistò e credito e nome.
    Teneva in quel tempo il Magnifico Lorenzo de' Medici nel suo giar-
    dino in su la piazza di San Marco Bertoldo scultore, non tanto per cu-
    stode o guardiano di molte belle anticaglie che in quello aveva ragunate
25   e raccolte con grande spesa, quanto perché, desiderando egli sommamente
    di creare una scuola di pittori e di scultori eccellenti, voleva che elli aves-
    sero per guida e per capo il sopradetto Bertoldo, che era discepolo di Do-
    nato; et ancora che e' fosse sì vecchio che e' non potesse più operare, era
    nientedimanco maestro molto pratico e molto reputato, non solo per avere
30   diligentissimamente rinettato il getto de' pergami di Donato suo maestro,
    ma per molti getti ancora che egli aveva fatti, in bronzo, di battaglie e
    di alcune altre cose piccole, nel magisterio delle quali non si trovava al-
    lora in Firenze chi lo avanzasse. Dolendosi adunque Lorenzo, che amor
    grandissimo portava alla pittura et alla scultura, che ne' suoi tem-
35   pi non si trovassero scultori celebrati e nobili, come si trovavano molti
    pittori di grandissimo premio e fama, deliberò, come io dissi, fare una
    scuola; e per questo chiese a Domenico Ghirlandai che, se in bottega sua
    avesse de' suoi giovani che inclinati fossero a ciò, li inviasse al giardino,
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