|
|
dell'arte e alcuni di que' giovani che lavoravano. Per il che tor- |
|
|
nato Domenico e visto il disegno di Michelagnolo, disse: «Costui ne |
|
|
sa più di me»; e rimase sbigottito della nuova maniera e della nuova |
|
|
imitazione che, dal giudizio datogli dal cielo, aveva un simil giovane |
5 |
|
in età così tenera, che in vero era tanto quanto più desiderar si po- |
|
|
tesse nella pratica d'uno artefice che avesse operato molti anni. E |
|
|
ciò era che tutto il sapere e potere della grazia era nella natura esser- |
|
|
citata dallo studio e dall'arte; per che in Michelagnolo faceva ogni |
|
|
dì frutti più divini [che umani], come apertamente cominciò a dimo- |
10 |
|
strarsi nel ritratto che e' fece d'una carta di Martino Tedesco stam- |
|
|
pata, che gli dette nome grandissimo. Imperò che, essendo venuta al- |
|
|
lora in Firenze una storia del detto Martino, quando i Diavoli bat- |
|
|
tano Santo Antonio, stampata in rame, Michelagnolo la ritrasse di |
|
|
penna, di maniera che non era conosciuta, e quella medesima con i |
15 |
|
colori dipinse: dove, per contrafare alcune strane forme di Diavoli, |
|
|
andava a comperare pesci che avevano scaglie bizzarre di colori; e |
|
|
quivi dimostrò in questa cosa tanto valore che e' ne acquistò e cre- |
|
|
dito e nome. Contrafece ancora carte di mano di varii maestri vecchi, |
|
|
tanto simili che non si conoscevano, perché, tignendole et invecchian- |
20 |
|
dole col fummo e con varie cose, in modo le insudiciava che elle pa- |
|
|
revano vecchie, e paragonatole con la propria, non si conosceva l'una |
|
|
dall'altra; né lo faceva per altro, se non per avere le proprie di mano |
|
|
di coloro, col darli le ritratte, che egli per l'ecc[ellenza] dell'arte amirava |