Volume 6

Edizione Giuntina
    Che se secolo alcuno mai contese
    In far bell'opre, almen cedale, poi
    Che convien ch'al prescritto fine arrive.
    Or le memorie altrui, già spente, accese
5   Tornando, fate or che fien quelle e voi,
    Mal grado d'essa, eternalmente vive.
    Partì il Vasari per Fiorenza e lassò la cura a Michelagnolo del fare
    fondare a Montorio. Era messer Bindo Altoviti allora consolo della
    nazione fiorentina, molto amico del Vasari, che in su questa occasio-
10   ne gli disse che sarebbe bene di far condurre questa opera nella chiesa
    di San Giovanni de' Fiorentini, e che ne aveva già parlato con Miche-
    lagnolo, il quale favorirebbe la cosa, e sarebbe questo cagione di dar
    fine a quella chiesa. Piacque questo a messer Bindo, et essendo molto
    famigliare del Papa, gliene ragionò caldamente, mostrando che sa-
15   rebbe stato bene che le sepolture e la cappella che Sua Santità fa-
    ceva fare per Montorio, l'avesse fatte nella chiesa di San Giovanni
    de' Fiorentini, aggiugnendo che ciò sarebbe cagione che con questa
    occasione e sprone la nazione farebbe spesa tale che la chiesa arebbe
    la sua fine; e se Sua Santità facesse la cappella maggiore, gli altri
20   mercanti farebbono sei cappelle e poi di mano in mano il
    restante. Là dove il Papa si voltò d'animo, et ancora che ne fussi
    fatto modello e prezzo, andò a Montorio e mandò per Michelagnolo,
    al quale ogni giorno il Vasari scriveva et aveva, secondo l'occasione
    delle faccende, risposta da lui. Scrisse adunque al Vasari Michela-
25   gnolo, al primo dì d'agosto 1550, la mutazione che aveva fatto il Papa,
    e son queste le parole istesse di sua mano:
    Messer Giorgio mio caro. Circa al rifondare a San Piero a Montorio,
    come il Papa non volse intendere, non ve ne scrissi niente, sapendo voi
    essere avisato dall'uomo vostro di qua. Ora mi accade dirvi quello che
30   segue, e questo è che ier mattina, sendo il Papa andato a detto Mon-
    torio, mandò per me: riscontra' lo in sul ponto che tornava. Ebbi lungo
    ragionamento seco circa le sepolture allogatevi, et all'ultimo mi disse
    che era risoluto non volere mettere dette sepolture in su quel monte,
    ma nella chiesa de' Fiorentini; richiesemi di parere e di disegno, et io
35   ne lo confortai assai, stimando che per questo mezzo detta chiesa s'abbia
    a finire. Circa le vostre tre ricevute, non ho penna da rispondere a
    tante altezze; ma se avessi caro di essere in qualche parte quello che mi
    fate, non l'arei caro per altro, se non perché voi avessi un servidore
    che valessi qualcosa. Ma io non mi maraviglio, sendo voi risucitatore
40   di uomini morti, che voi allunghiate vita ai vivi, overo che i mal vivi
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