Volume 6

Edizione Giuntina
    che Giulio Terzo si risolveva, per conrispondenza di quella
    opera, far la sua nell'altra nicchia col medesimo ordine che quella
    di papa Paulo; dove il Frate, che la prese in contrario, fu cagione
    che la sua non s'è mai poi finita e che quella di quello altro Ponte-
5   fice non si facessi: che tutto fu pronosticato da Michelagnolo.
    Voltossi papa Giulio a far fare quell'anno nella chiesa di San Piero
    a Montorio una cappella di marmo con dua sepolture per Antonio
    cardinale de' Monti, suo zio, e messer Fabbiano, avo del Papa, pri-
    mo principio della grandezza di quella casa illustre. Della quale aven-
10   do il Vasari fatto disegni e modelli, papa Giulio, che stimò sempre
    la virtù di Michelagnolo et amava il Vasari, volse che Michelagnolo
    ne facessi il prezzo fra loro; et il Vasari suplicò il Papa a far che Mi-
    chelagnolo ne pigliassi la protezione; e perché il Vasari aveva pro-
    posto per gl'intagli di quella opera Simon Mosca e per le statue
15   Raffael Montelupo, consigliò Michelagnolo che non vi si facessi in-
    tagli di fogliami, né manco ne' membri dell'opera, di quadro, di-
    cendo che, dove vanno figure di marmo, non ci vuole essere altra
    cosa. Per il che il Vasari dubitò che non lo facessi perché l'opera ri-
    manessi povera; et in effetto poi, quando e' la vedde finita, confessò
20   ch'egli avessi avuto giudizio, e grande. Non volse Michelagnolo che
    il Montelupo facessi le statue, avendo visto quanto s'era portato male
    nelle sue della sepoltura di Giulio Secondo, e si contentò più presto
    ch'elle fussino date a Bartolomeo Ammannati, quale il Vasari aveva
    messo innanzi, ancorché il Buonarroto avessi un poco di sdegno par-
25   ticolare seco e con Nanni di Baccio Bigio, nato, se ben si considera,
    da leggier cagione: che essendo giovanetti, mossi dall'afezione del-
    l'arte più che per offenderlo, avevano industriosamente, entrando in
    casa, levate a Anton Mini, creato di Michelagnolo, molte carte dise-
    gnate, che di poi per via del magistrato de' Signori Otto gli furon
30   rendute tutte: né gli volse, per intercessione di messer Giovanni Nor-
    chiati, canonico di San Lorenzo, amico suo, fargli dare altro gastigo.
    Dove il Vasari, ragionandogli Michelagnolo di questa cosa, gli disse
    ridendo che gli pareva ch'e' non meritassino biasimo alcuno, e che,
    s'egli avessi potuto, arebbe non solamente toltogli parecchi disegni,
35   ma l'arebbe spogliato di tutto quel ch'egli avessi potuto avere di suo
    mano, solo per imparare l'arte; che s'ha da volere bene a quegli che
    cercan la virtù, e premiargli ancora: per che non si hanno questi a
    trattare come quegli che vanno rubando i danari, le robe e l'altre
    cose importanti. Or così si recò la cosa in burla.
40   Fu ciò cagione che a quella opera di Montorio si diede principio,
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