Volume 6

Edizione Giuntina
    pastori, ninfe et altri animali - opera certo di straordinaria bellezza
    per vedere sì perfette figure in un sasso sodo e senza pezzi, che fu
    giudicato servire per una fontana -, Michelagnolo consigliò che si
    dovessi condurre nel secondo cortile e quivi restaurarlo per fargli
5   nel medesimo modo gettare acque: che tutto piacque. La quale ope-
    ra è stata fino a oggi da que' signori Farnesi fatta restaurare con
    diligenzia per tale effetto. Et allora Michelagnolo ordinò che si do-
    vessi a quella dirittura fare un ponte che attraversassi il fiume del
    Tevere, acciò si potessi andare da quel palazzo in Trastevere a un
10   altro lor giardino e palazzo, perché, per la dirittura della porta prin-
    cipale che volta in Campo di Fiore, si vedessi a una oc[c]hiata il
    cortile, la fonte, strada Iulia et il ponte e la bellezza dell'altro giar-
    dino, fino all'altra porta che riusciva nella strada di Trastevere: cosa
    rara e degna di quel Pontefice e della virtù, giudizio e disegno di Mi-
15   chelagnolo.
    E perché l'anno 1547 morì Bastiano Viniziano, frate del Piombo,
    e disegnando papa Paulo che quelle statue antiche per il suo palazzo
    si restaurassino, Michelagnolo favorì volentieri Guglielmo dalla Por-
    ta, scultore milanese, il quale, giovane di speranza, dal sudetto fra'
20   Bastiano era stato raccomandato a Michelagnolo, che, piaciutoli il far
    suo, lo messe innanzi a papa Paulo per acconciare dette statue: e la
    cosa andò sì innanzi che gli fece dare Michelagnolo l'ufizio del Piom-
    bo; che dato poi ordine al restaurarle, come se ne vede ancora oggi
    in quel palazzo, dove fra' Guglielmo, [scordatosi] de' benefizii ri-
25   cevuti, fu poi uno de' contrarii a Michelagnolo.
    Successe l'anno 1549 la morte di papa Paulo Terzo; dove, dopo
    la creazione di papa Giulio Terzo, il cardinale Farnese ordinò fare
    una gran sepoltura a papa Paulo suo [. . .] per le mani di fra' Gugliel-
    mo; il quale avendo ordinato di metterla in San Piero sotto il primo
30   arco della nuova chiesa sotto la tribuna, che impediva il piano di
    quella chiesa, e non era in verità il luogo suo: e perché Michelagnolo
    consigliò giudiziosamente che là non poteva né doveva stare, il Frate
    gli prese odio, credendo che lo facessi per invidia; ma ben s'è poi
    accorto ch'egli diceva il vero e che il mancamento è stato da lui, che
35   ha avuto la comodità e non l'ha finita, come si dirà altrove. E io ne
    fo fede, avvengaché l'anno 1550 io fussi per ordine di papa Giulio
    Terzo andato a Roma a servirlo, e volentieri, per godermi Miche-
    lagnolo, fui per tal consiglio adoperato: dove Michelagnolo
    desiderava che tal sepoltura si mettessi in una delle nicchie, dove è
40   oggi la colonna degli spiritati, che era il luogo suo, et io mi ero adoperato
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