Volume 6

Edizione Giuntina
    Ciapino amico suo, buoni maestri in quella professione. E per darvi
    ultima fine fu condotto in Fiorenza Giovanni da Udine, divino, il
    quale per lo stucco della tribuna, insieme con altri suo lavoranti et
    ancora maestri fiorentini, vi lavorò. Laonde con sollecitudine cerca-
5   rono di dare fine a tanta impresa.
    Per che volendo Michelagnolo far porre in opera le sta-
    tue, in questo tempo al Papa venne in animo di volerlo appresso di
    sé, avendo desiderio di fare la facciata della cappella di Sisto, dove
    egli aveva dipinto la volta a Giulio II suo nipote; nelle quali facciate
10   voleva Clemente che nella principale, dove è l'altare, vi si dipignessi
    il Giudizio universale, acciò potessi mostrare in quella storia tutto
    quello che l'arte del disegno poteva fare; e nell'altra dirimpetto, so-
    pra la porta principale, gli aveva ordinato che vi facessi quando per
    la sua superbia Lucifero fu dal cielo cacciato e precipitati insieme
15   nel centro dello inferno tutti quegli Angeli che peccarono con lui.
    Delle quali invenzioni molti anni innanzi s'è trovato che aveva fatto
    schizzi Michelagnolo e varii disegni, un de' quali poi fu posto in
    opera nella chiesa della Trinità di Roma da un pittore ciciliano, il
    quale stette molti mesi con Michelagnolo a servirlo e macinar colori.
20   Questa opera è nella croce della chiesa alla cappella di San Gregorio,
    dipinta a fresco, che, ancora che sia mal condotta, si vede un certo
    che di terribile e di vario nelle attitudini e groppi di quegli ignudi
    che piovono dal cielo e de' cascati nel centro della terra, conversi in
    diverse forme di diavoli molto spaventate e bizzarre; et è certo ca-
25   pricciosa fantasia.
    Mentre che Michelagnolo dava ordine a far questi disegni e car-
    toni della prima facciata del Giudizio, non restava giornalmente es-
    sere alle mani con gli agenti del Duca d'Urbino, dai quali era inca-
    ricato aver ricevuto da Giulio II 16 mila scudi per la sepoltura, e
30   non poteva soportare questo carico: e desiderava finirla un giorno,
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Edizione Torrentiniana
    libri lavorati allora da Batista del Cinque e Ciappino amico suo, buoni
    maestri in quella professione. E per darvi ultima fine fu condotto in Fio-
    renza Giovanni da Udine, divino, il quale per lo stucco della tribuna,
    insieme con altri suoi lavoranti et ancora maestri fiorentini, vi lavorò.
35   Laonde con sollecitudine cercarono di dare fine a tanta impresa.
    Per che volendo Michele Agnolo far porre in opera le statue, in questo
    tempo al Papa venne in animo di volerlo appresso di sé, avendo desiderio
    di fare la facciata della cappella di Sisto, dove egli aveva dipinto la
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