Volume 6

Edizione Giuntina
    ritrasse ad abitare alla Giudecca, dove si dice che allora disegnò per
    quella città, pregato dal Doge Gritti, il ponte del Rialto: disegno
    rarissimo d'invenzione e d'ornamento.
    Fu richiamato Michelagnolo con gran preghi alla patria; e forte-
5   mente raccomandatogli che non volessi abandonar l'impresa, e man-
    datogli salvocondotto, finalmente, vinto dallo amore, non senza pe-
    ricolo della vita ritornò: et in quel mentre finì la Leda, che faceva,
    come si disse, dimandatali dal duca Alfonso, la quale fu portata poi
    in Francia per Anton Mini suo creato. Et intanto rimediò al campa-
10   nile di S. Miniato, torre che offendeva stranamente il campo nimico
    con 2 pezzi di artiglieria: di che, vòltosi a batterlo con cannoni grossi
    i bombardieri del campo, l'avevon quasi lacero e l'arebbono rovinato;
    onde Michelagnolo con balle di lana e gagliardi materassi sospesi
    con corde lo armò di maniera che gli è ancora in piedi. Dicono an-
15   cora che nel tempo dell'assedio gli nacque occasione, per la voglia
    che prima aveva d'un sasso di marmo di nove braccia venuto da
    Carrara, che, per gara e concorrenza fra loro, papa Clemente lo ave-
    va dato a Baccio Bandinelli; ma per essere tal cosa nel publico, Miche-
    lagnolo la chiese al gonfaloniere, et esso glielo diede, che facesse il
20   medesimo, avendo già Baccio fatto il modello e levato dimolta pietra
    per aboz[z]arlo. Onde fece Michelagnolo un modello, il quale fu tenuto
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Edizione Torrentiniana
    Né molto vi stette che fatto fu l'accordo de la guerra et egli a Fio-
    renza ritornò per ordine di Baccio Valori; nel quale ritorno diede fine
    a una Leda in tavola lavorata a tempera, che era divina, la quale mandò
25   poi in Francia per Anton Mini suo creato. Cominciò ancora una
    figuretta di marmo, per Baccio Valori, d'uno Apollo che cavava una
    freccia del turcasso, acciò col favor suo fosse mez[z]ano in fargli fare
    la pace col Papa e con la casa de' Medici, la quale era da lui stata molto
    ingiuriata. E per la virtù sua meritò che gli fosse perdonato, atteso ch'egli
30   era molto vòlto a cose brutte e contra di loro aveva promesso fare disegni
    e statue ingiuriose, in vituperio di chi gli aveva dato il primo alimento
    nella sua povertà. Dicono ancora che nel tempo dello assedio gli nacque
    occasione, per la voglia che prima aveva d'un sasso di marmo di nove
    braccia venuto da Carrara, che, per gara e concorrenza fra loro, papa
35   Clemente lo aveva dato a Baccio Bandinelli; ma per essere tal cosa del
    publico, Michele Agnolo la chiese al gonfaloniere, e glielo diedero, che
    facesse il medesimo, avendo già Baccio fatto il modello e levato dimolta
    pietra per abbozzarlo. Onde fece Michele Agnolo un modello, il quale fu
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