Volume 6

Edizione Giuntina
    forza altrui, fu constretto ubidire e, quel che vender non poteva, do-
    nare; et al Duca con coloro andò, senza levare le robe dell'osteria.
    Per che, fattogli il Duca accoglienze grandissime e dòltosi della sua
    salvatichezza, et apresso fattogli di ricchi et onorevoli doni, volse con
5   buona provisione in Ferrara fermarlo. Ma egli, non avendo a ciò
    l'animo intento, non vi volle restare. E pregatolo almeno che, men-
    tre la guerra durava, non si partisse, il Duca di nuovo gli fece offerte
    di tutto quello che era in poter suo; onde Michelagnolo, non volendo
    essere vinto di cortesia, lo ringraziò molto e, voltandosi verso i suoi
10   due, disse che aveva portato in Ferrara 12 mila scudi e che, se gli
    bisognava, erano al piacer suo insieme con esso lui. Il Duca lo menò
    a spasso, come aveva fatto altra volta, per il palazzo, e quivi gli mo-
    strò ciò che aveva di bello, fino a un suo ritratto di mano di Tiziano,
    il quale fu da lui molto commendato. Né però lo poté mai fermare
15   in palazzo, perché egli alla osteria volse ritornare; onde l'oste che
    l'allog[g]iava ebbe sotto mano dal Duca infinite cose da fargli onore,
    e commissione, alla partita sua, di non pigliare nulla del suo alloggio.
    Indi si condusse a Vinegia, dove desiderando di conoscerlo molti
    gentiluomini, egli, che sempre ebbe poca fantasia che di tale eser-
20   cizio s'intendessero, si partì di [Vinegia], dove era alloggiato, [e si
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Edizione Torrentiniana
    che vendere non poteva, donare; et al Duca con coloro andò, senza le-
    vare le robbe de l'osteria. Per che, fattogli il Duca accoglienze grandissi-
    me et appresso di ricchi et onorevoli doni, volse con buona provisione in
    Ferrara fermarlo. Ma egli, non avendo a ciò l'animo intento, non vi
25   volle restare. E pregatolo almeno che, mentre la guerra durava, non si
    partisse, il Duca di nuovo gli fece offerte di tutto quello ch'era in poter
    suo; onde Michele Agnolo, non volendo essere vinto di cortesia, lo rin-
    graziò molto e, voltandosi verso i suoi due, disse che aveva portato in
    Ferrara XII mila scudi e che, se gli bisognavano, erano al piacer suo in-
30   sieme con esso lui. Il Duca lo menò a spasso per il palazzo e quivi gli
    mostrò ciò ch'aveva di bello, fino a un suo ritratto di mano di Tiziano, il
    quale fu da lui molto commendato. Né però lo poté mai fermare in pa-
    lazzo, perché egli alla osteria volse ritornare; onde l'oste che lo allog-
    [g]iava ebbe sotto mano dal Duca infinite cose da fargli onore, e com-
35   missione, alla partita sua, di non pigliare nulla del suo alloggio. Indi si
    condusse a Vinegia, dove desiderando di conoscerlo molti gentiluomini,
    egli, che sempre ebbe poca fantasia che di tale esercizio s'intendessero, si
    partì di Vinegia e si ritrasse ad abitare alla Giudecca.
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