Volume 6

Edizione Giuntina
    A' quali, in persona della Notte, rispose Michelagnolo così:
    Grato mi è il sonno, e più l'esser di sasso,
    Mentre che il danno e la vergogna dura.
    Non veder, non sentir, m'è gran ventura;
5   Però non mi destar: deh, parla basso.
    E certo, se la inimicizia ch'è tra la fortuna e la virtù, e la bontà
    d'una e la invidia dell'altra, avesse lasciato condurre tal cosa a fine,
    poteva mostrare l'arte alla natura che ella di gran lunga in ogni pen-
    siero l'avanzava.
10   Lavorando egli con sollecitudine e con amore grandissimo tali ope-
    re, crebbe - che purtroppo li impedì il fine - lo assedio di Fiorenza,
    l'anno 1529, il quale fu cagione che poco o nulla egli più vi lavorasse,
    avendogli i cittadini dato la cura di fortificare, oltra al monte di San
    Miniato, la terra, come s'è detto. Conciosiaché, avendo egli prestato
15   a quella repub[lica] mille scudi e trovandosi de' Nove della milizia,
    ufizio deputato sopra la guerra, volse tutto il pensiero e lo animo suo
    a dar perfezione a quelle fortificazioni; et avendola stretta finalmente
    l'esercito intorno, et a poco a poco mancata la speranza degli aiuti e
    cresciute le dificultà del mantenersi, e parendogli di trovarsi a strano
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Edizione Torrentiniana
20   A' quali, in persona della Notte, rispose Michelagnolo così:
    Grato mi è il sonno, e più l'esser di sasso,
    Mentre che il danno e la vergogna dura.
    Non veder, non sentir, mi è gran ventura;
    Però non mi destar: deh, parla basso.
25   E certo, se la inimicizia ch'è tra la fortuna e la virtù, e la bontà d'una
    e la invidia dell'altra, avesse lasciato condurre tal cosa a fine, poteva
    mostrare l'arte alla natura ch'ella di gran lunga in ogni pensiero l'avan-
    zava.
    Lavorando egli con sollecitudine e con amore grandissimo tali opere,
30   venne lo impedimento dello assedio di Fiorenza, l'anno MDXXX, il quale
    fu cagione che poco o nulla egli più vi lavorasse, avendogli i cittadini dato
    la cura di fortificare la terra. Conciosiaché, avendo egli prestato a quella
    repub[lica] mille scudi e trovandosi de' Nove della milizia, uficio deputato
    sopra la guerra, volse tutto il pensiero e lo animo suo a fortificare il poggio
35   di San Miniato; in su il quale fece fare i bastioni con tanta diligenzia
    che altrimenti non si farebbono da chi gli volesse più là che eterni. Bene
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