Volume 6

Edizione Giuntina
    Consumò Michelagnolo molti anni in cavar marmi; vero è che,
    mentre si cavavano, fece modelli di cera et altre cose per l'opera. Ma
    tanto si prolungò questa impresa, che i danari del Papa assegnati a
    questo lavoro si consumarono nella guerra di Lombardia, e l'opera
5   per la morte di Leone rimase imperfetta, perché altro non vi si fece
    che il fondamento dinanzi per reggerla, e condussesi da Carrara una
    colonna grande di marmo su la piazza di San Lorenzo.
    Spaventò la morte di Leone talmente gli artefici e le arti, et in
    Roma et in Fiorenza, che, mentre che Adriano VI visse, Michelagnolo
10   s'attese in Fiorenza alla sepoltura di Giulio. Ma morto Adriano e
    creato Clemente VII, il quale nelle arti dell'architettura, della scul-
    tura, della pittura fu non meno desideroso di lasciar fama che
    Leone e gli altri suo predecessori, in questo tempo, l'anno 1525 fu
    condotto Giorgio Vasari fanciullo a Fiorenza dal cardinale di Corto-
15   na e messo a stare con Michelagnolo a imparare l'arte. Ma essendo
    lui chiamato a Roma da papa Clemente VII, perché gli aveva comin-
    ciato la Libreria di San Lorenzo e la Sagrestia nuova per metter le
    sepolture di marmo de' suoi maggiori che egli faceva, si risolvé che
    il Vasari andasse a stare con Andrea del Sarto fino che egli si spediva,
20   et egli proprio venne a bottega di Andrea a raccomandarlo.
    Partì per Roma Michelagnolo in fretta, e infestato di nuovo da
    Francesco Maria duca di Urbino, nipote di papa Giulio, il quale si
    doleva di Michelagnolo, dicendo che aveva ricevuto 16 mila scudi
    per detta sepoltura e che se ne stava in Fiorenza a' suoi piaceri, e
25   lo minacciò malamente che, se non vi attendeva, lo farebbe capitare
    male. Giunto a Roma, papa Clemente, che se ne voleva servire, lo
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Edizione Torrentiniana
    Consumò Michele Agnolo quattro anni in cavar marmi; vero è che,
    mentre si cavavano, fece modelli di cera et altre cose per l'opera. Ma
    tanto si prolungò questa impresa, che i denari del Papa assegnati a
30   questo lavoro si consumarono nella guerra di Lombardia, e l'opera per
    la morte di Leone rimase imperfetta, perché altro non vi si fece che il fon-
    damento dinanzi per reggerla, e condussesi da Carrara una colonna
    grande di marmo su la piazza di San Lorenzo.
    Spaventò la morte di Leone talmente gli artefici e le arti, et in Roma
35   e Fiorenza, che, mentre che Adriano VI visse, Michele Agnolo s'attese
    alla sepoltura di Giulio. Ma morto Adriano e creato Clemente VII, il
    quale nelle arti della architettura, della scultura e della pittura fu non
    meno desideroso di lasciar fama che Leone e gli altri suoi predecessori,
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