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persone. E per l'architettura concorsero molti artefici a Roma al Pa- |
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pa, e fecero disegni Baccio d'Agnolo, Antonio da San Gallo, Andrea |
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e Iacopo Sansovino, il grazioso Raffaello da Urbino, il quale nella |
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venuta del Papa fu poi condotto a Fiorenza per tale effetto. Laonde |
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Michelagnolo si risolse di fare un modello e non volere altro che lui, |
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in tal cosa, superiore o guida dell'architettura. Ma questo non vo- |
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lere aiuto fu cagione che né egli né altri operasse, e que' maestri, |
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disperati, ai loro soliti esercizii si ritornassero. E Michelagnolo, an- |
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dando a Carrara, [passò da Fiorenza], con una comissione che da |
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Iacopo Salviati gli fussino pagati mille scudi; ma essendo nella giun- |
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ta sua serrato Iacopo in camera per faccende con alcuni cittadini, |
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Michelagnolo non volle aspettare l'udienza, ma si partì senza far mot- |
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to e sùbito andò a Carrara. Intese Iacopo dello arrivo di Michela- |
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gnolo, e non lo trovando in Fiorenza, gli mandò i mille scudi |
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a Carrara. Voleva il mandato che gli facesse la ricevuta; al quale |
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disse che erano per la spesa del Papa e non per interesso suo: che |
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gli riportasse, ché non usava far quitanza né riceute per altri; onde |
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per tema colui ritornò senza a Iacopo. |
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Mentre che egli era a Carrara e che e' faceva cavar marmi non |
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meno per la sepoltura di Giulio che per la facciata, pensando pur di |
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finirla, gli fu scritto che, avendo inteso papa Leone che nelle mon- |
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tagne di Pietrasanta a Seravezza, sul dominio fiorentino, nella altezza |