Volume 6

Edizione Giuntina
    tempo mostra volere alzarsi e serrare il libro: cosa dificilis-
    sima, per non dire impossibile, ad ogni altro che al suo maestro.
    Che si può egli dire delle 4 storie da' canti ne' peducci di quella
    volta ? dove nell'una Davit, con quella forza puerile che più si può
5   nella vincita d'un Gigante, spiccandoli il collo, fa stupire alcune teste
    di soldati che sono intorno al campo; come [fanno] ancora maraviglia-
    re altrui le bellissime attitudini che egli fece nella storia di Iudit, nel-
    l'altro canto, nella quale apparisce il tronco di Oloferne, che privo
    della testa si risente, mentre che ella mette la morta testa in una ce-
10   sta in capo a una sua fantesca vecchia, la quale, per essere grande di
    persona, si china acciò Iudit la possa aggiugnere per acconciarla bene;
    e mentre che ella, tenendo le mani al peso, cerca di ricoprirla e, vol-
    tando la testa verso il tronco - il quale, così morto, nello alzare una
    gamba et un braccio fa romore dentro nel padiglione -, mostra nella
15   vista il timore del campo e la paura del morto: pittura veramente
    consideratissima. Ma più bella e più divina di questa e di tutte l'al-
    tre ancora è la storia delle Serpi di Moisè, la quale è sopra il sinistro
    canto dello altare, conciosiaché in lei si vede la strage che fa de' morti
    il piovere, il pugnere et il mordere delle serpi, e vi apparisce quella
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Edizione Torrentiniana
20   cosa difficilissima, per non dire impossibile, ad ogni altro ch'al suo
    maestro.
    Che si può egli dire de le quattro storie de' canti ne' peducci di quella
    volta? dove nell'una Davit, con quella forza puerile che più si può nella
    vincita d'un Gigante, spiccandoli il collo, fa stupire alcune teste di soldati
25   che sono intorno al campo; come fanno ancora maravigliare altrui le bel-
    lissime attitudini che egli fece nella storia di Iudit, nell'altro canto, nella
    quale apparisce il tronco di Oloferne, che privo de la testa si risente, men-
    tre che ella mette la morta testa in una cesta in capo a una sua fantesca
    vecchia, la quale, per esser grande di persona, si china acciò che Iudit
30   la possa aggiugnere per acconciarla bene; e mentre che ella, tenendo le
    mani al peso, cerca di ricoprirla e, voltando la testa inverso il tronco - il
    quale, così morto, nello alzare una gamba et un braccio fa romore dentro
    nel padiglione -, mostra nella vista il timore del campo e la paura del
    morto: pittura veramente consideratissima. Ma più bella e più di-
35   vina di queste e di tutte l'altre ancora è la storia delle Serpi di Mosè, la
    quale è sopra il sinistro canto dello altare, conciosiaché in lei si vede la
    strage che fa de' morti il piovere, il pugnere et il mordere delle serpi, e vi
    apparisce quella che Mosè messe di bronzo sopra il legno. Nella quale
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