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se il soccorso di molti buoni e veri amici, ai quali sarò sem- |
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pre obbligatissimo, non mi avessero fatto buon animo e confortato- |
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mi a seguitare, con tutti quegl'amorevoli aiuti che per loro si sono po- |
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tuti di notizie e d'avisi e riscontri di varie cose, delle quali, comeché |
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vedute l'avessi, io stava assai perplesso e dubbioso. I quali aiuti sono |
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veramente stati sì fatti, che io ho potuto puramente scoprire il vero e |
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dare in luce quest'opera, per ravvivare la memoria di tanti rari e pelle- |
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grini ingegni, quasi del tutto sepolta, e a benefizio di que' che dopo |
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noi verranno. Nel che fare mi sono stati, come altrove si è detto, di |
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non piccolo aiuto gli scritti di Lorenzo Ghiberti, di Domenico Gril- |
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landai e di Raffaello da Urbino; ai quali, se bene ho prestato fede, ho |
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nondimeno sempre voluto riscontrare il lor dire con la veduta del- |
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l'opere: essendo che insegna la lunga pratica i solleciti dipintori a |
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conoscere, come sapete, non altramente le varie maniere degl'arte- |
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fici che si faccia un dotto e pratico cancelliere i diversi e variati scritti |
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de' suoi eguali, e ciascuno i caratteri de' suoi più stretti famigliari |
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amici e congiunti. Ora, se io averò conseguito il fine che io ho desi- |
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derato, che è stato di giovare et insiememente dilettare, mi sarà som- |
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mamente grato; e quando sia altrimenti, mi sarà di contento, o almeno |