Volume 6

Edizione Giuntina
    ornata veste coperta si fusse, essendo ambi sull'usato carro tirato da
    quattro oscurissimi cavalli, i cui freni si vedevano da un bruttissimo
    et infernal Mostro guidare. Per accompagnatura del quale degna-
    mente si vedevan poi le tre similmente infernali Furie, sanguinose e
5   soz[z]e e spaventevoli, e di varie e venenose serpi i crini e tutta la
    persona avvolte, dietro alle quali con l'arco e con le saette si vedevan
    seguitare i due Centauri Nesso et Astilo, portando, oltre alle pre-
    scritte armi, Astilo una grand'aquila in mano. E con loro il superbo
    Gigante Briareo, che cento di scudo e di spada armate mani e cinquan-
10   ta capi aveva, da' quali pareva che per le bocche e per i nasi perpe-
    tuo fuoco si spargesse. Erano questi seguitati dal torbido Acheronte,
    gettante per un gran vase che in man portava arena et acqua livida e
    puz[z]olente; col quale si vedeva venire l'altro infernal Fiume Cocito,
    oscuro e pallido anch'egli, e che anch'egli con un simil vaso una si-
15   mil fetida e torbida acqua versava; avendo con loro l'orribile e
    tanto da tutti gli Dii temuta palude Stige, dell'Oceano figliuola, in nin-
    fale ma oscuro e soz[z]o abito, portante un simil vase anch'ella, e che
    dall'altro infernal Fiume Flegetonte, di oscuro e tremendo rossore egli
    et il vaso e la bollente acqua tinto, pareva che messa in mez[z]o fusse.
20   Seguitava poi col remo e con gl'occhi (come disse Dante) di brace, il
    vecchio Caronte, accompagnato, acciò che nessuno degli infernali Fiu-
    mi non rimanesse, dal pallido e magro e distrutto et oblivioso Lete,
    in mano a cui un simil vaso si vedeva, che da tutte le parti similmente
    torbida e livida acqua versava. E seguitavano i tre grandi infernali
25   giudici Minos, Eaco e Radamanto: figurando il primo sotto abito e
    forma reale, et il secondo et il terzo di oscuri e gravi e venerabili abiti
    adornando. Ma dopo loro si vedeva venire Flegias, il sacrilego re de'
    Lapiti, rinovando per una freccia, che per lo petto lo trapassava, la
    memoria dell'arso tempio di Febo et il da lui ricevuto gastigo, e por-
30   tando per maggior dimostrazione il prescritto ardente tempio in una
    delle mani. Vedevasi poi l'affannoso Sisifo sotto il grande e pesante
    sasso, e con lui l'affamato e misero Tantalo, che gl'invano desiati
    frutti assai vicini alla bocca sembrava d'avere. Ma con più grata vista
    si vedeva venir poi, quasi da' lieti Campi Elisi partendosi, con la chio-
35   mata stella in fronte e con l'abito imperatorio, il divo Iulio et il felice
    Ottaviano Augusto suo successore; chiudendosi molto nobilmente
    l'orribile e spaventosa torma ultimamente dall'amaz[z]one Pantasilea,
    dell'aste e della lunata pelta e della real benda il capo adorna, e dalla
    vedova regina Tomiri, che anch'ella con l'arco e con le barbariche
40   frecce il fianco e le mani adornate s'aveva.
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