Volume 6

Edizione Giuntina
    il rubicondo Pan, lo Dio delle selve e de' pastori, di fronda di pino
    incoronato, con una macchiata pelle di leonza ad armacollo, e con una
    gran zampogna di sette canne e con un pastoral bastone in mano; a
    piè di cui si vedevano alcuni altri Satiri et alcuni vecchi silvani di fe-
5   rule e di gigli inghirlandati camminare, con alcuni rami di cipresso
    per memoria dell'amato Ciparisso in mano. Vedevansi simil-
    mente due Fauni, coronati d'alloro e con un gatto per ciascuno in su
    la destra spalla, dopo costoro venire; e dopo loro la bella e selvaggia
    Siringa, che da Pan amata, si conta che fuggendolo fu in sonante e tre-
10   mula canna dalle sorelle Naiade convertita. Aveva costei l'altra Ninfa
    Piti, da Pan amata similmente, in sua compagnia; ma perché Borea il
    vento anch'egli et in simil guisa innamorato n'era, si crede che per ge-
    losia in una asprissima rupe la sospignesse, ove tutta rompendosi, si
    dice che per pietà fu in un bellissimo pino dalla madre Terra conver-
15   tita, della cui fronde l'amante Pan usava (come di sopra s'è mostro)
    farsi graziosa et amata ghirlanda.
    Pales poi, la reverenda custode e protettrice delle greggi, in pasto-
    rale e gentil abito, con un gran vaso di latte in mano e di medica erba
    inghirlandata, si vedeva dopo costor venire; e con lei l'altra protettrice
20   degl'armenti, Bubona detta, in simil pastoral abito anch'ella e con
    una ornata testa di bue che cappello al capo le faceva. Ma Miagro, lo
    Dio delle mosche, di bianco vestito e con una infinita moltitudine di
    quegli importuni animaletti per la persona e per la testa aspersi, di
    spondilo inghirlandato e con l'erculea clava in mano, et Evandro, che
25   primo in Italia insegnò fare a Pan i sagrifizii, di real porpora adorno, e
    con la real benda e col reale scettro in mano, chiudevano con grazio-
    sa mostra l'ultima parte della, quantunque pastorale, vaga nondimeno
    e molto vistosa squadra.
   
CARRO SEDICESIMO DI PLUTONE E DI PROSERPINA
30   Seguiva l'infernal Plutone con la regina Proserpina, tutto ignudo e
    spaventevole et oscuro, e che di funeral cipresso incoronato era, te-
    nente per segno della real potenza un piccolo scettro nell'una delle
    mani, et avendo il grande et orribile e trifauce Cerbero a' piedi; ma
    Proserpina, che con lui da due Ninfe accompagnata si vedeva, tenen-
35   te l'una una ritonda palla in mano e l'altra una grande e forte chiave,
    denotando la perduta speranza che aver dee del ritorno chi nel suo re-
    gno una volta perviene, pareva che di bianca e ricca et oltre a modo
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