Volume 6

Edizione Giuntina
    putto in collo, preso per lo Dio della ricchez[z]a, pareva che accompa-
    gnato si fusse; e con loro, portando un vaso da bere in forma di giglio
    in mano, similmente si vedeva et in simil guisa venire la sempre verde
    Speranza, seguitata dalla Clemenza sur un gran leone a caval posta,
5   con un'aste nell'una e con un fulmine nell'altra mano, il quale non
    di impetuosamente avventare, ma quasi di voler via gettarlo faceva
    sembiante. Ma l'Occasione, che poco dopo a sé la Penitenza aveva e
    che da lei essere continuamente percossa sembrava, e la Felicità sopra
    una sede adagiata e con un caduceo nell'una mano e con un corno di
10   dovizia nell'altra, si vedevan similmente venire. E si vedevan segui-
    tare dalla Dea Pellonia (che a tener lontani i nimici è preposta) tutta
    armata, con due gran corna in testa e con una vigilante gru in mano,
    che su l'un de' piedi sospesa si vedeva (come è lor costume) tenere nel-
    l'altra un sasso; chiudendo con lei l'ultima parte della gloriosa torma
15   la Scienza, figurata sotto forma d'un giovane che in mano un libro
    et in testa un dorato tripode, per denotar la fermez[z]a e stabilità sua,
    di portar sembrava.
   
CARRO UNDICESIMO DI VULCANO
    Vulcano lo Dio del fuoco poi, vecchio e brutto e zoppo, e con un
20   turchino cappello in testa, ebbe l'undicesimo carro, da due gran cani
    tirato, figurando in esso l'isola di Lemno in cui si dice Vulcano, di
    cielo gettato, essere stato da Tetide nutrito et ivi aver cominciato a
    fabbricare a Giove le prime saette; innanzi a cui (come ministri e ser-
    venti suoi) si vedevano camminare tre Ciclopi, Bronte e Sterpone e
25   Piracmone, della cui opera si dice esser solito valersi intorno alle
    saette prescritte. Ma dopo loro in pastoral abito, con una gran zam-
    pogna al collo et un bastone in mano, si vedeva venire l'amante della
    bella Galatea et il primo di tutti i Ciclopi, Polifemo, e con lui il defor-
    me ma ingegnoso e di sette stelle inghirlandato Erictonio, di Vulcano,
30   volente violar Minerva, con i serpentini piedi nato: per nascondimen-
    to della brutez[z]a de' quali si tiene che primo ritrovator fusse dell'uso
    delle carrette. Onde, con una d'esse in mano camminando, si vedeva
    esser seguitato dal ferocissimo Cacco, di Vulcano anch'egli figliuolo,
    gettante per la bocca e per lo naso perpetue faville, e da Ceculio,
35   figliuolo di Vulcano similmente, e similmente di pastoral abito, ma
    con la real diadema adorno: in mano a cui, per memoria dell'edificata
    Preneste, si vedeva nell'una una città posta sopra un monte e nell'altra
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