Volume 6

Edizione Giuntina
    pareva che la Crudeltà, tutta rossa e tutta similmente spaventevole,
    un piccol fanciullo uccidendo, bene e dicevolmente accompagnata
    si fusse.
   
CARRO SETTIMO DI VENERE
5   Ma diversa molto fu la vista del vez[z]oso e gentile e grazioso e do-
    rato carro della benigna Venere, che dopo questo nel settimo luogo
    si vedeva venire, tirato da due placidissime e candidissime e tutte
    amorose colombe, a cui non mancarono quattro maestrevolmente
    condotte istorie, che pomposo e vago e lieto non lo rendessero. Per
10   la prima delle quali si vedeva questa bellissima Dea, fuggendo il furore
    del gigante Tifeo, convertirsi in pesce; e per la seconda tutta pietosa
    si vedeva similmente pregare il padre Giove che volesse imporre or-
    mai fine alle tante fatiche del travagliato suo figliuolo Enea; veggen-
    dosi nella terza la medesima essere da Vulcano, il marito, con la rete
15   presa, giacendosi con l'amator suo Marte; sì come nella quarta ed ul-
    tima si vedeva, non meno sollecita per il prescritto figliuolo Enea, ve-
    nire con la tanto inessorabile Iunone a concordia di congiugnerlo in
    amoroso laccio con la casta regina di Cartagine. Ma il bellissimo Ado-
    ne come più caro amante si vedeva primo innanzi al carro con leggia-
20   dro abito di cacciatore camminare, col quale due piccoli e vez[z]osi
    Amorini con dipinte ali, e con l'arco e con le saette, pareva che accom-
    pagnati si fussero, essendo dal maritale Imeneo, giovane e bello, se-
    guitati, con la solita ghirlanda di persa e con l'accesa face in mano, e
    da Talassio col pilo e con lo scudo e col corbello di lana pieno. Ma
25   Piteo, la Dea della persuasione, di matronale abito adorna, con una
    gran lingua, secondo il costume egiziano, entrovi un sanguinoso oc-
    chio, in testa e con un'altra lingua simile in mano, ma che con un'altra
    finta mano era congiunta, si vedeva dopo costoro venire, e con lei il
    troiano Paride, che in abito di pastore sembrava per memo-
30   ria della sua favola di portare il mal per lui avventuroso pome; sì co-
    me la Concordia sotto forma di bella e grave et inghirlandata donna,
    con una taz[z]a nell'una mano e con un fiorito scettro nell'altra, pareva
    che questi seguitasse; con cui similmente pareva che accompagnato
    si fusse, con la solita falce e col grembo tutto di frutti pieno, lo Dio
35   degl'orti Priapo; e con loro, con un dado in mano et uno in testa,
    Manturna, solita dalle spose, la prima sera che co' mariti si congiu-
    gnevano, molto devotamente invocarsi, credendo che fermez[z]a e
    stabilità indurre nelle vaghe menti per lei si potesse.
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