Volume 6

Edizione Giuntina
    giuoco di canne e di caroselli; avendo ciascuna d'esse, che tutte di
    tele d'oro e d'argento risplendevano, distinta, altra secondo l'antico
    abito de' Castigliani, altra de' Portoghesi, altra de' Mori, altra de-
    gl'Ungheri, altra de' Greci et altra de' Tartari, et in ultimo con peri-
5   coloso abbattimento morto, parte con le zagaglie e co' cavalli, al costu-
    me pure spagnuolo, e parte con gl'uomini a piede e co' cani, alcuni fe-
    rocissimi tori. Altra volta, rinovando l'antica pompa delle romane
    cacce, vi si vide con bellissimo ordine fuor d'un finto boschetto cac-
    ciare et uccidere da alcuni leggiadri cacciatori e da una buona quan-
10   tità di diversi cani una moltitudine innumerabile (che a vicenda l'una
    spezie dopo l'altra veniva) prima di conigli e di lepri e di capriuoli e
    di volpi e d'istrici e di tassi, e poi di cervi e di porci e d'orsi, e fino ad
    alcuni sfrenati e tutti d'amor caldi cavalli; et ultimamente, come
    caccia di tutte l'altre più nobile e più superba, essendosi da una
15   grandissima testugine e da una gran maschera di bruttissimo mo-
    stro, che ripiene d'uomini erano, con diverse ruote fatte qua e là
    camminare, più volte eccitato un molto fiero leone perché a batta-
    glia con un bravissimo toro venisse, poi che conseguire non si po-
    tette, si vide finalmente l'uno e l'altro dalla moltitudine de' cani e
20   de' cacciatori, non senza sanguinosa e lunga vendetta, abbattere et
    uccidere.
    Esercitavasi oltre a questo con leggiadrissima destrez[z]a e valore
    (secondo il costume) ciascuna sera la nobile gioventù della città al
    giuoco del calcio, proprio e peculiare di questa nazione; il quale ulti-
25   mamente con livree ricchissime di tele d'oro in color rosso e verde,
    con tutti i suoi ordini (che molti e belli sono), fu una delle domeniche
    predette un de' più graditi e de' più leggiadri spettacoli che veder si
    potesse. Ma perché la variazione il più delle volte pare che piacere ac-
    cresca alla maggior parte delle cose, con diversa mostra volse altra
30   volta l'inclito Principe contentare l'aspettante popolo del suo
    tanto desiderato Trionfo de' Sogni. L'invenzione del quale, quantun-
    que andando egli in Alamagna a vedere l'altissima Sposa et a far reve-
    renza all'imperialissimo Massimiliano Cesare et agl'altri augustissimi
    cognati, fusse da altri con gran dottrina e diligenza ordinata e dispo-
35   sta, si può dire nondimeno che da principio fusse parto del suo nobi-
    lissimo ingegno, capace di qualsivoglia sottile ed arguta cosa; con la
    quale, chi esseguì poi e che della canzone fu il compositore, dimo-
    strar volse quella morale opinione espressa da Dante, quando dice
    nascere fra i viventi infiniti errori, perciò che molti a molte cose ope-
40   rare messi sono, a che non pare che per natura atti nati sieno, deviandosi
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