Volume 6

Edizione Giuntina
    faceva cognoscere, oltre al gufo che in capo aveva, dalla mal composta
    e mal vestita e sdrucita veste. Queste quattro poi, che percuo-
    tendola e stimolandola si furon condotte vicine al mez[z]o della scena,
    aprendosi in quattro luoghi con fummo e con fuoco in un momento
5   la terra, presero, quasiché difender se ne volessero, quattro orribilis-
    simi serpenti che di essa si videro inaspettatamente uscire, e quegli
    percuotendo in mille guise con le spinose verghe, sotto cui erano quat-
    tro archetti nascosti, parve in ultimo che da loro, con molto terrore
    de' circunstanti, sparati fussero; onde nel sanguinoso ventre e fra
10   gl'interiori di nuovo percotendo, si sentì in un momento (cantando
    Psiche il seguente madrigale) un mesto, ma suavissimo e dolcissimo
    concento uscire: perciò che nei serpenti erano con singolare artifizio
    congegnati quattro ottimi violoni, che accompagnando con quattro
    tromboni, che dentro alla scena sonavano, la sola e flebile e graziosa
15   sua voce, partorirono sì fatta mestizia e dolcez[z]a insieme che si vide
    trarre a più d'uno non finte lagrime dagl'occhi. Il qual fornito e con
    una certa grazia ciascuna il suo serpente in ispalla levatosi, si vide con
    non minor terrore de' riguardanti un'altra nuova e molto grande aper-
    tura nel pavimento apparire, di cui fumo e fiamma continua e grande
20   pareva che uscisse, e si sentì con spaventoso latrato e si vide con le
    tre teste di essa uscire l'infernal Cerbero, a cui, ubbidendo alla fa-
    vola, si vide Psiche gettare una delle due stiacciate che in mano aveva;
    e poco dopo con diversi Mostri si vide similmente apparire il vecchio
    Caronte con la solita barca, in cui la disperata Psiche entrata, gli fu
25   dalle quattro predette sue stimulatrici tenuta noiosa e dispiacevol
    compagnia:
    Fuggi, spene mia, fuggi,
    E fuggi per non far più mai ritorno:
    Sola tu, che distruggi
30   Ogni mia pace, a far vienne soggiorno,
    Invidia, Gelosia, Pensiero e Scorno,
    Meco nel cieco inferno,
    Ove l'aspro martir mio viva eterno.
    INTERMEDIO ULTIMO
35   Fu il sesto et ultimo Intermedio tutto lieto, perciò che, finita la
    Commedia, si vide del pavimento della scena in un tratto uscire un
    verdeggiante monticello tutto d'allori e di diversi fiori adorno, il quale,
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