Volume 6

Edizione Giuntina
    da due Furori, di tamburi, di ferrigne sferze e di diverse armi forniti,
    sotto le quali con la medesima destrez[z]a erano stati diversi musicali
    instrumenti nascosti. Fecersi i prescritti Furori conoscere dalle ferite
    onde avevan tutta la persona piena, di cui pareva che fiamme di fuoco
5   uscissero, e dalle serpi ond'eran tutti annodati e cinti, e dalle rotte ca-
    tene che dalle gambe e dalle braccia lor pendevano, e dal fumo e dal
    fuoco che per le capelliere gl'usciva. I quali tutti insieme con una certa
    gagliarda e bellicosa armonia, cantato il seguente madrigale, fecero in
    foggia di combattenti una nuova e fiera e molto stravagante moresca,
10   alla fine della quale, confusamente in qua e 'n là per la scena scorren-
    do, si videro con spaventoso terrore tòrre in ultimo dagl'occhi de' ri-
    guardanti:
    In bando itene, vili
    Inganni, il mondo solo ira e furore
15   Sent'oggi; audaci voi, spirti gentili,
    Venite a dimostrar vostro valore,
    Che se per la lucerna or langue Amore,
    Nostro convien, non che lor, sia l'impero.
    Sù dunque, ogni più fero
20   Cor surga; il nostro bellicoso carme
    Guerra, guerra! sol grida, e solo Arm', arme!
    INTERMEDIO QUINTO
    La misera e semplicetta Psiche avendo (come nell'altro intermedio
    s'è accennato) per troppa curiosità con la lucerna imprudentemente
25   offeso l'amato marito, da lui abbandonata, essendo finalmente venuta
    in mano dell'adirata Venere, accompagnando la mestizia del quarto
    atto della Commedia, diede al quinto mestissimo Intermedio convene-
    volissima materia, fingendo d'esser mandata dalla prescritta Venere
    all'infernal Proserpina, acciò che mai più fra ' viventi ritornar non
30   potesse; e perciò di disperazion vestita, si vide molto mesta per l'una
    delle strade venire, accompagnata dalla noiosa Gelosia, che tutta pal-
    lida et afflitta sì come l'altre seguenti si dimostrava, conosciuta dalle
    quattro teste e dalla veste turchina tutta d'occhi e d'orecchi contesta;
    e dalla Invidia, nota anch'ella per le serpi ch'ella divorava; e dal Pen-
35   siero, o Cura o Sollecitudine che ci vogliàn chiamarla, conosciuta pel
    corbo che aveva in testa e per l'avoltoio che gli lacerava l'interiora; e
    dallo Scorno o Disprez[z]agione, per darle il nome di femmina, che si
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