Volume 6

Edizione Giuntina
   
DELLA SALA E DELLA COMMEDIA
    Ma nella gran sala per l'agiatissime scale ascendendo, in cui la pri-
    ma e principalissima festa et il principalissimo e nupzial convito fu
    celebrato, lasciando il ragionare dello stupendo e pomposissimo palco
5   (mirabile per la varietà e moltitudine delle rarissime istorie di pittura,
    e mirabile per l'ingegnosissima invenzione e per i ricchissimi sparti-
    menti e per l'infinito oro di che tutto risplender si vede, ma molto
    più mirabile perciò che per opera d'un solo pittore è stato in pochissi-
    mo tempo condotto), e dell'altre cose solo a questo luogo appartenenti
10   trattando, dico che veramente non credo che in queste nostre parti si
    abbia notizia di veruna altra sala maggiore o più sfogata di questa, ma
    senza dubbio né più bella né più ricca né più adorna né con maggiore
    agiatez[z]a accomodata di quel che ella si vide quel giorno che la
    Commedia fu recitata, credo che impossibile a ritrovare al tutto sa-
15   rebbe. Perciò che, oltre alle grandissime facciate, in cui con graziosi
    spartimenti (non senza poetica invenzione) si vedevano da natural ri-
    tratte le principali piaz[z]e delle più nobili città di Toscana, et oltre
    alla vaghissima e grandissima tela di diversi animali in diversi modi
    cacciati e presi dipinta, che, da un gran cornicione sostenuta, nascon-
20   dendo dietro a sé la prospettiva, in tal guisa l'una delle teste formava
    che pareva che la gran sala la debita proporzione avesse, tali furono e
    sì bene accomodati i gradi che intorno la rigiravano, e tal vaghe-
    z[z]a resero quel giorno l'ornatissime donne, che in grandissimo
    numero e delle più belle e delle più nobili e delle più ricche convitate
25   vi furono, e tale i signori e ' cavalieri e gl'altri gentiluomini che sopra
    essi e per il restante della stanza accomodati erano, che senza dubbio,
    accese le capricciosissime lumiere al cascar della prescritta tela, scuo-
    prendosi la luminosa prospettiva, ben parve che il paradiso con tutti i
    cori degl'Angeli si fusse in quello instante aperto; la qual credenza fu
30   meravigliosamente accresciuta da un soavissimo e molto maestrevole
    e molto pieno concento d'instrumenti e di voci che da quella parte
    si sentì poco dopo prorompere. Nella qual prospettiva, sfondando
    molto ingegnosamente con la parte più lontana per la dirittura del
    ponte e terminando nel fine della strada che via Maggio si chiama,
35   nelle parti più vicine si veniva a rappresentare la bellissima contrada
    di Santa Trinita.
    Nella quale, et in tante altre e sì meravigliose cose, poi che gl'occhi
    de' riguardanti lasciati sfogare per alquanto spazio si furono, dando
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