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dentro all'ovato dicente: ILVA RENASCENS , e l'altro nel rigirante car- |
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tiglio che diceva: TUSCORUM ET LIGURUM SECURITATI . Sì come nel se- |
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condo si vedeva l'utilissima e vaghissima fabbrica in cui la maggior |
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parte de' più nobili Magistrati ridur si debbano, che da lui di contro |
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alla Zecca fa fabbricarsi e che oramai a buon termine si vede ridotta, |
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sopra cui rigira quel sì lungo e sì commodo corridore del quale di |
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sopra s'è detto, per opera del medesimo Duca in questi giorni con |
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somma velocità fabbricato, con il motto che anch'egli diceva: PUBLI- |
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CAE COMMODITATI . E sì come nel terzo si vedeva similmente, |
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col solito corno di dovizia nella sinistra mano e con una antica inse- |
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gna militare nella destra, la Concordia, a' cui piedi un Leone et una |
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Lupa, notissimi vessilli di Fiorenza e di Siena, sembravano di pacifica- |
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mente e quiete starsi, con il motto alla materia accomodato, dicente: |
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HETRURIA PACATA . Ma nel quarto si vedeva il ritratto della descritta |
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oriental colonna di granito con la Giustizia in cima, quale sotto il suo |
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fortunato scettro può ben dirsi che inviolabile e dirittamente s'osser- |
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vi, con il motto dicente: IUSTITIA VICTRIX . Sì come nel quinto si vede- |
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va un feroce Toro con ambe le corna rotte, volendo, come dell'Ache- |
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loo già si disse, denotare il commodissimo diriz[z]amento da lui in |
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molti luoghi fatto del fiume d'Arno, con il motto: IMMINUTUS CREVIT . |
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Nel sesto poi si vedeva il superbissimo palaz[z]o che già fu da messer |
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Luca Pitti, con meraviglia di tanta magnanimità in privato cittadino |
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e con realissimo animo e grandez[z]a, cominciato, e che oggi si fa dal |
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magnanimissimo Duca con incomparabil cura et artifizio non pure a |
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perfezion ridurre, ma gloriosamente e meravigliosamente accrescere |
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et abbellire con fabbrica non pure stupenda ed eroica, ma con gran- |
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dissimi e delicatissimi giardini pieni di copiosissime fontane, e con |
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una innumerabile quantità di nobilissime statue antiche e moderne |
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che vi ha di tutto 'l mondo fatte ridurre; il che dal motto era espresso |
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dicendo: PULCHRIORA LATENT . Ma nel settimo si vedeva dentro ad una |
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gran porta molti libri in varie guise posti, con il motto nel cartiglio |
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dicente: PUBLICAE UTILITATI , volendo denotare la gloriosa cura da |
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molti della famiglia de' Medici, ma massimamente dal liberalissimo |
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Duca, usata in raccorre e con util diligenza conservare una meravi- |
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gliosa quantità di rarissimi libri di tutte le lingue, novellamente nella |
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vaghissima Libreria di San Lorenzo, da Clemente Settimo cominciata |
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e da Sua Eccellenzia fornita, ridotti. Sì come nell'ottavo sotto la figu- |
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ra di due mani, che più mostravano di legarsi quanto più di sciorre |
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un nodo pareva che si sforzassero, si denotava, con l'amorevol renun- |
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zia da lui fatta all'amabilissimo Principe, la difficultà, o per meglio |