Volume 6

Edizione Giuntina
    et il desiderio di soddisfare a' curiosi artefici, a cui cagione, come s'è
    detto, queste cose massimamente scritte sono, m'hanno (né so come)
    in un certo modo contro a mia voglia condotto a questa che ad alcuni
    potrebbe per avventura parere soverchia lunghez[z]a, necessaria non-
5   dimeno a chi chiaramente distinguere le cose si propone.
    Ma poi che fuori della prima fatica mi ritruovo, quantunque que-
    sto restante della descrizione degli spettacoli che si fecero con più
    brevità e con non minor diletto per avventura dei lettori trattare speri,
    essendo in essi apparsa, non meno che la liberalità de' magnanimi Si-
10   gnori e non meno che la destrez[z]a e vivacità degl'ingegnosi inventori,
    ecc[ellente] e rara l'industria e vertù de' medesimi artefici, disconve-
    nevol cosa non doverrà parere né al tutto di considerazione indegna,
    se, innanzi che più oltre si trapassi, ragioneremo alquanto dell'aspetto,
    mentre che le noz[z]e si preparavano e poi che le si fecero, della città;
15   perciò che in lei con infinito trattenimento de' riguardanti si vedeano
    molte strade dentro e fuori rassettarsi, il ducal Palaz[z]o (come si di-
    rà) con singolar prestez[z]a abbellirsi, la fabbrica del lungo corridore,
    che da questo a quel de' Pitti conduce, volare, la colonna, la fonte e
    tutti i descritti archi in un certo modo nascere, e tutte l'altre feste, ma
20   massimamente la Commedia che prima in campo uscir doveva, e le
    due grandissime mascherate che di più opera avevan mestiero in or-
    dine mettersi, e finalmente tutte l'altre cose secondo i tempi che a
    rappresentar si avevono, qual più tarda e qual più presta, prepararsi:
    essendosele ambo i signori Duca e Principe, a sembianza degl'antichi
25   Edili, fra loro distribuite e presone ciascuno con magnanima emulazio-
    ne la sua parte a condurre. Ma né minor sollecitudine né minore emu-
    lazione si scorgeva fra ' gentiluomini e fra le gentildonne della città
    e forestiere, di cui un numero infinito di tutta l'Italia concorso vi era,
    gareggiando e nella pompa de' vestimenti, non meno in loro che nelle
30   livree de' lor servitori e dame, e nelle feste private e publiche e ne'
    lautissimi conviti, che ora in questo luogo et ora in quello a vicenda
    continuamente si fecero; talché in un medesimo instante si poteva ve-
    dere l'ozio, la festa, il diletto, il dispendio e la pompa, et il negozio,
    l'industria, la pazienzia, la fatica et il grazioso guadagno, di che tutti i
35   predetti artefici si rimpierono, far molto largamente gl'effetti suoi.
    Ma al cortile del ducal Palaz[z]o, in cui per la descritta porta s'en-
    trava, venendo, per non lasciar questa senza alcuna cosa narrarne,
    diremo che, ancorché oscuro e disastroso et in tutte le parti quasi ina-
    bile a ricever nessuna sorte d'ornamento sembrasse, con nuo-
40   va meraviglia e con incredibil velocità nondimeno si vide condotto a
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