Volume 6

Edizione Giuntina
    noi, tu hai aspettato che venghiamo a trovar te?», volendo inferire
    che Bologna è più vicina a Fiorenza che Roma. Michelagnolo con
    le mani cortese et a voce alta gli chiese umilmente perdono, scusan-
    dosi che quel che aveva fatto era stato per isdegno, non potendo sop-
5   portare d'essere cacciato così via, e che, avendo errato, di nuovo gli
    perdonassi. Il vescovo, che aveva al Papa offerto Michelagnolo, scu-
    sandolo diceva a Sua Santità che tali uomini sono ignoranti e che
    da quell'arte in fuora non valevano in altro, e che volentieri gli per-
    donassi. Al Papa venne còllora e con una mazza che avea rifrustò il
10   vescovo, dicendogli: «Ignorante sei tu, che gli di' villania, che non
    gliene diciàn noi». Così dal palafrenieri fu spinto fuori il vescovo
    con frugoni; e partito, et il Papa sfogato la còllora sopra di lui, benedì
    Michelagnolo, il quale con doni e speranze fu trattenuto in Bologna,
    tanto che Sua Santità gli ordinò che dovessi fare una statua di bron-
15   zo a similitudine di papa Giulio, cinque braccia d'altezza; nella qua-
    le usò arte bellissima nella attitudine, perché nel tutto avea maestà
    e grandezza, e ne' panni mostrava ricchezza e magnificenza, e nel
    viso animo, forza, prontezza e terribilità. Questa fu posta in una nic-
    chia sopra la porta di San Petronio.
20   Dicesi che, mentre Michelagnolo la lavorava, vi capitò il Francia,
    orefice e pittore eccellentissimo, per volerla vedere, avendo tanto sen-
    tito delle lodi e della fama di lui e delle opere sue, e non avendone
    vedute alcuna. Furono adunque messi mezzani perché vedesse que-
    sta, e n'ebbe grazia. Onde veggendo egli l'artificio di Michelagnolo,
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Edizione Torrentiniana
25   Venne in questo mez[z]o volontà al Papa, che aveva ripresa Bologna
    e cacciatone fuora i Bentivogli, di far fare una statua di bronzo per quel-
    la memoria: e mentre che Michele Agnolo lavorava la sepoltura, fu fatto
    lasciare stare e mandato a Bologna per la statua; dove fece una sta-
    tua di bronzo a similitudine di papa Giulio, cinque braccia d'altezza,
30   nella quale usò arte bellissima nella attitudine, perché nel tutto aveva
    maestà e grandezza, e ne' panni mostrava ricchezza e magnificenzia, e
    nel viso animo, forza, prontezza e terribilità. Questa fu posta in una nic-
    chia sopra la porta di San Petronio.
    Dicesi che, mentre Michele Agnolo la lavorava, vi capitò il Francia,
35   orefice e pittore, per volerla vedere, avendo tanto sentito de le lodi e de
    la fama di lui e delle opere sue, e non avendone veduto alcuna. Furono
    adunque messi mez[z]ani perché vedesse questa, e n'ebbe grazia. Onde
    veggendo egli l'artificio di Michele Agnolo, stupì. Per il che fu da lui
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