Volume 6

Edizione Giuntina
   
DEL CAVALLO
    Su la piaz[z]a poi di San Pulinari, non riguardando al Tribunale ivi
    vicino, ma acciò che tanto spazio dal Duomo all'altro arco voto non
    fusse, quantunque bellissima la strada sia, si fece con meraviglioso
5   artifizio e con arguta invenzione figurare un grandissimo e molto ec-
    cellente e molto feroce e ben condotto cavallo, di più di nove braccia di
    altez[z]a, che tutto su le gambe di dietro si levava; sopra cui si vedeva
    un giovane Eroe, tutto armato e tutto alla sembianza di valor pieno,
    in atto d'avere con l'aste (il cui tronco a' piedi se gli vedeva) ferito a
10   morte un grandissimo Mostro, che sotto il cavallo tutto languido diste-
    so gl'era; e già sur una lucida spada la mano messa, quasi per voler
    di nuovo ferirlo, sembrava di mirare a che termine per il primo colpo
    il Mostro ridotto fosse. Era questo figurato per quella vera erculea
    Virtù, che discacciando, come ben disse Dante, per ogni villa e ri-
15   mettendo nell'inferno la dissipatrice de' regni e delle rep[ubliche], la
    madre delle discordie, delle ingiurie, delle rapine e delle ingiustizie, e
    finalmente quella che comunemente il Vizio o la Fraude si chiama,
    sotto forma d'onesta e giovane donna, ma con una gran coda di scor-
    pione ridotta, sembrava d'avere, uccidendola, messo la città in quella
20   tranquillità e quiete in cui, mercé degl'ottimi suoi Signori, riposare e
    felicemente oggi fiorire si vede. Il che non meno era maestrevolmente
    dichiarato dall'impresa, accomodatamente nella gran base posta, in
    cui si vedeva dentro et in mez[z]o ad un tempio, aperto e sospeso da
    molte colonne, sopra un religioso altare l'egiziano Ibi, che col becco e
25   con l'unghie mostrava di lacerare alcune serpi che intorno alle gambe
    avvolte se gl'erano, e col motto che accomodatamente diceva: PREMIA
    DIGNA.
   
DEL BORGO DE' GRECI
    Sì come ancora al canto del Borgo de' Greci, perché gl'occhi in quel-
30   la svolta che si fece, andando verso la Dogana, avessero ove pascer-
    si con diletto, volse d'architettura dorica formare un piccolo e chiu-
    so archetto, dedicandolo alla publica allegrez[z]a; il che si dimostra-
    va per la statua d'una femmina inghirlandata e tutta gioiosa e riden-
    te, che nel principal luogo era con il motto per dichiarazione, dicen-
35   te: HILARITAS PP. FLORENT.. Sotto a cui, in mez[z]o a molte grottesche
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