Volume 6

Edizione Giuntina
    et a molte graziose istoriette di Bacco, si vedevano due vez-
    [z]osissimi Satirini che con due otri, che in spalla tenevano, versavano
    (come nell'altra si fece) in una bellissima fontana vino bianco e vermi-
    glio: e come a quella il pesce, a questa doi cigni, che sotto i due putti
5   stavano, facevano a chi troppo beeva la beffe con zampilli dell'acqua
    che fuor del vaso talvolta con impeto schiz[z]avano, con un grazioso
    motto che diceva: ABITE LYMPHAE VINI PERNICIES . Ma disopra e d'in-
    torno alla maggiore statua si vedevano molt'altri e Satiri e Baccanti,
    che con mille piacevoli modi, sembrando e di bere e di ballare e di
10   cantare, e di tutti quei giuochi fare che gl'ebbri sogliono, quasi di dir
    mostravano il soprascrittogli motto:
    NUNC EST BIBENDUM NUNC PEDE LIBERO PULSANDA TELLUS.
   
DELL'ARCO DELLA DOGANA
    Pareva, fra tante prerogative et eccellenzie e grazie con cui l'alma
    Fiorenza adornandosi, et in varii luoghi (come s'è mostro) a ricevere et
15   accompagnare la sua serenissima Principessa distribuite avendole, pa-
    reva, dico, che la sola sovrana e principal Vertù, o Prudenza civile, re-
    gina e maestra di ben reggere e governare le popolazioni e gli stati, si
    fusse, senza menzion farne, fino a qui trapassata; la quale, quantun-
    que con molta laude e gloria di lei si potesse in molti suoi figliuoli de'
20   trapassati tempi largamente dimostrare, avendone nondimeno ne'
    presenti il più fresco e più verace e senza dubbio il più splendido es-
    sempio degl'eccellentissimi suoi Signori che mai fino a qui in lei ve-
    duto si sia, parve che i lor magnanimi gesti a dovere ottimamente
    esprimerla e dimostrarla attissimi fussero. Il che con quanta ragione
25   e quanto senza alcun liscio d'adulazione, ma ben con grato animo de-
    gl'ottimi cittadini fatto lor fusse, ciascuno che dalla cieca invidia oc-
    cupato non sia, dal cui velenoso morso chiunque mai resse fu in tutt'i
    tempi molestato, può agevolmente giudicarlo mirando non pure al
    diritto e santo governo del bene avventuroso Stato loro et alla difficile
30   conservazione di esso, ma al memorabile et amplo e glorioso suo ac-
    crescimento, non meno certo per l'infinita fortez[z]a e costanza e pa-
    zienzia e vigilanza del suo prudentissimo Duca, che per benignità di
    prospera fortuna successo. Il che ottimamente, tutto il concetto di
    tutto l'ornamento abbracciando, veniva espresso nell'epitaffio con
35   bellissima grazia in accomodato luogo messo, dicendo:
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