Volume 6

Edizione Giuntina
    diremo, come anche s'è prima detto, che e nell'altez[z]a e nella gran-
    dez[z]a e negli spartimenti e nelle colonne, e finalmente in tutti gl'al-
    tri ornamenti, era del tutto alla descritta corrispondente, eccetto che
    dove quella nella più alta cima del mez[z]o aveva le tre già dette
5   grandi statue, Religione, Carità e Speranza, questa in quella vece
    aveva solo una bellissima ara, tutta secondo l'uso antico composta ed
    adorna, sopra la quale (sì come di Vesta si legge) si vedeva ardere una
    vivacissima fiamma; e da man destra, cioè di verso il San Giovanni,
    ergersi una grande statua onestamente vestita, tutta verso il ciel fissa,
10   presa per la Vita contemplativa, la quale per pendiculare dirittura ve-
    niva apunto sopra la gran nicchia in mez[z]o alle due colonne, sì
    come nell'altra faccia s'è detto; e dall'altra parte un'altra grande sta-
    tua a questa simigliante, ma tutta sbracciata e tutta snella e con la
    testa di fiori incoronata, presa per la Vita attiva, con le quali venivano
15   attamente comprese tutte le parti che alla cristiana religione apparten-
    gono. Nella fregiatura fra l'un cornicione e l'altro poi, che corrispon-
    deva a quello dell'altra parte, e che come quello era anch'egli scompar-
    tito in tre quadri, si vedeva nel maggiore, e che nel mez[z]o era, tre
    uomini in abito romano presentare XII fanciulletti ad alcuni venera-
20   bili vecchi toscani, acciò che da loro, nella lor religione ammaestrati,
    dimostrassero di quanta eccellenzia appresso i Romani e tutte l'altre
    nazioni fusse anticamente la toscana religione avuta; col motto, per
    dichiarazione di questo, da quella perfetta Legge di Cicerone cavato,
    che diceva: ETRURIA PRINCIPES DISCIPLINAM DOCETO ; sotto a cui era
25   l'epitaffio, simile e conrispondente a quello nell'altra faccia descritto,
    che diceva anch'egli:
    FRUGIBUS INVENTIS DOCTAE CELEBRANTUR ATHENAE
    ROMA FEROX ARMIS IMPERIOQUE POTENS,
    AT NOSTRA HAEC MITIS PROVINCIA ETHRURIA RITU
30   DIVINO ET CULTU NOBILIORE DEI,
    UNAM QUAM PERHIBENT ARTES TENUISSE PIANDI
    NUMINIS ET RITUS EDOCUISSE SACROS.
    NUNC EADEM SEDES VERAE EST PIETATIS ET ILLI
    HOS NUMQUAM TITULOS AUFERET ULLA DIES.
35   Ma nell'un de' due quadri minori et in quello che da man destra
    veniva, perché pare che l'antica religion Gentile, che non senza cagio-
    ne dall'occaso era posta, in due parti divisa sia et in augurio et in sa-
    grifizio massimamente consista, si vedeva dipinto, secondo quell'uso,
    un antico sacerdote con cura mirabile star tutto intento a mirare
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