Volume 6

Edizione Giuntina
    insieme nella croce delle due strade, lasciavano in mez[z]o un qua-
    drato spazio di circa otto braccia per ciascun verso, ove i quattro ar-
    chi, alzandosi all'altez[z]a di quei di fuori e girando i peducci in volta
    come se a nascer sopra una cupoletta v'avesse, quando eran pervenuti
5   alla intorno rigirante cornice et ove a cominciare avuto avrebbe a vol-
    gersi la volta della cupola, nasceva un ballatoio di dorati balaustri, so-
    pra il quale si vedevano molto vez[z]osamente in giro ballare un coro
    di bellissimi Angeletti e cantare con un concento soavissimo, rima-
    nendovi per più grazia e perché lume sotto l'arco per tutto si vedesse,
10   in cambio di cupola, il ciel libero ed aperto. Negli spazii poi, o spigoli
    che si chiamino, de' quattro angoli, che, nascendo stretti, di necessità
    quanto più s'alzavano verso la cornice, secondando il giro dell'arco,
    più s'aprivano, erano con non men grazia in quattro tondi i quattro
    animali dipinti misticamente da Ezechiel, e dal divino Giovanni messi
15   per i quattro scrittori del sagro Evangelio. Ma tornando alla prima di
    queste quattro logge, o vestibuli che chiamati ce gl'abbiamo, vi si
    vedevano le volte con molti vaghi e leggiadri spartimenti tutte adorne,
    e dipinte con varie istoriette e d'armi ed imprese di quelle religioni di
    cui ell'eran sotto o d'accanto et alle quali elle principalmente serviva-
20   no. Sì come nella facciata di questa prima da man destra, e che con
    la nicchia del Duca congiunta era, si vedeva in uno spazioso qua-
    dro dipinto il medesimo Duca dar l'abito a' suoi Cavalieri con que-
    gl'ordini e cirimonie che consueti sono di fare; scorgendosi nella parte
    più lontana, che Pisa rappresentava, la nobile edificazione del pa-
25   laz[z]o, della chiesa e dello spedale; e nell'imbasamento suo in uno
    epitaffio, per dichiarazione dell'istoria, si leggevano queste parole:
    COSMUS MED. FLOR. ET SENAR. DUX II EQUITIBUS SUIS DIVINO
    CONSILIO CREATIS MAGNIFICE PIEQUE INSIGNIA ET SEDEM PRAE-
    BET LARGEQUE REBUS OMNIBUS INSTRUIT.
30   Sì come nell'altra a rincontro di questa, appiccata con la nicchia di
    San Giovan Gualberto, si vedeva quando questo medesimo Santo
    in mez[z]o ad asprissimi boschi fondava il primo e principal
    monistero, con l'inscrizione anch'egli nella base che diceva:
    S. IO. GUALBERTUS IN VALLEMBROSIANO MONTE AB INTERVENTO-
35   RIBUS ET ILLECEBRIS OMNIBUS REMOTO LOCO DOMICILIUM PONIT
    SACRIS SUIS SODALIBUS.
    Ma spedita la faccia dinanzi et a quella di dietro trapassando, per
    manco impedire l'intelligenzia nel medesimo modo descrivendola,
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