Volume 6

Edizione Giuntina
    ma alquanto in fuori, rigirare un altro maestrevole epitaffio, che
    diceva:
    PONTIFICES SUMMOS MEDICUM DOMUS ALTA LEONEM,
    CLEMENTEM DEINCEPS, EDIDIT INDE PIUM.
5   QUID TOT NUNC REFERAM INSIGNES PIETATE VEL ARMIS
    MAGNANIMOSQUE DUCES EGREGIOSQUE VIROS ?
    GALLORUM INTER QUOS LATE REGINA REFULGET.
    HAEC REGIS CONIUX, HAEC EADEM GENITRIX.
    Quasi tale era di dentro il prescritto teatro, il quale, benché assai
10   minutamente descritto paia, non per ciò resta che una infinità d'altri
    ornamenti di pitture, d'imprese e di mille bellissime e bizarrissime
    fantasie, che per le cornici doriche e per molti vani, che secondo l'oc-
    casione poste erano e che facevano di sé ricchissima e graziosissima
    vista, come non essenziali, per non tediare il per avventura stanco let-
15   tore, lasciate non si sieno, potendosi chi di sì fatte cose di diletta im-
    maginare, che nessuna parte rimanesse che con somma maestria e con
    sommo giudizio e con infinita leggiadria condotta non fusse, dando
    vaghissimo e piacevolissimo fine all'altez[z]a sua le molt'armi che
    proporzionatamente scompartite si vedevano; e queste erano: Medici
20   ed Austria per l'illustrissimo Principe e Sposo con Sua Altez[z]a;
    Medici e Tolledo per lo Duca padre; Medici et Austria un'altra volta,
    conosciuta per le tre penne esser dell'antecessor suo Alessandro; e
    Medici e Bologna di Piccardia per Lorenzo duca d'Urbino; e Medici
    e Savoia per lo duca Giuliano; e Medici et Orsini per il doppio pa-
25   rentado di Lorenzo il Vecchio e di Piero suo figliuolo; e Medici e Vi-
    pera per il già detto Giovanni, marito di Caterina Sforza; e Medici e
    Salviati per il glorioso signor Giovanni suo figliuolo; e Fran-
    cia e Medici per la serenissima Regina; e Ferrara e Medici per lo
    Duca con una delle sorelle dell'eccellentissimo Sposo; et Orsini e
30   Medici per l'altra gentilissima sorella maritata all'illustrissimo signor
    Paulo Giordano duca di Bracciano.
    Resta ora a descrivere l'uscita del teatro e l'ultima parte di quella,
    la quale corrispondendo con la grandez[z]a, con la proporzione e con
    ciascuna altra sua parte alla prima detta entrata, crederrò che poca fa-
35   tica ci resterà a dimostrarla a discreto lettore; eccetto però che nel-
    l'arco, che per faccia di questa era e che verso Santa Maria del Fiore
    riguardava, come luogo meno principale, era stato senza statue e con
    alquanto minor magnificenzia fabricato, avendo in lor vece sopra
    l'arco messo un grandissimo epitaffio dicente:
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