Volume 6

Edizione Giuntina
    cardinali, Giovanni di veneranda memoria e del graziosissimo Fer-
    dinando, e quelli del bellissimo signor don Garzia e dell'amabilissi-
    mo signor don Pietro.
    Ma ritornando alla quarta faccia dell'ottangolo, con ciò sia che il
5   canto delle case che ivi sono, non lasciando sfondare in dentro, non
    permettesse che potesse farvisi la solita nicchia, in quella vece con
    bello artifizio vi si vedeva accomodato e conrispondente a quelle un
    grandissimo epitaffio, dicente:
    HI QUOS SACRA VIDES REDIMITOS TEMPORA MITRA
10   PONTIFICES TRIPLICI ROMAM TOTUMQUE PIORUM
    CONCILIUM REXERE PII: SED QUI PROPE FULGENT
    ILLUSTRI E GENTE INSIGNES SAGULISVE TOGISVE
    HEROES CLARAM PATRIAM POPULUMQUE POTENTEM
    IMPERIIS AUXERE SUIS CERTAQUE SALUTE.
15   NAM SEMEL ITALIAM DONARUNT AUREA SECLA
    CONIUGIO AUGUSTO DECORANT NUNC ET MAGE FIRMANT.
    Essendogli di sopra, in luogo d'istoria e di quadro, in due ovati
    dipinte le due imprese del fortunato Duca, cioè il Capricorno con le
    sette stelle e col FIDUCIA FATI , e la Donnola con il motto dell' AMAT
20   VICTORIA CURAM dell'eccellentissimo Principe. Erano poi nelle tre nic-
    chie, che nelle tre facce seguenti venivano, le statue de' tre Pontefici
    massimi che sono di quella famiglia usciti, venuti anch'essi tutti lieti
    ad intervenire ed onorare cotanta festa, quasi che ogni favore umano
    e divino et ogni eccellenzia d'arme e di lettere, e di prudenza e di reli-
25   gione et ogni sorte d'imperio fusse a gara concorso a fare auguste e
    felici quelle splendidissime noz[z]e. Et erano questi Pio Quarto, po-
    co innanzi a miglior vita trapassato, sopra il cui capo nella sua istoria
    dipinto si vedeva come, dopo che a Trento furono terminate le intri-
    cate dispute e fornito il sagrosanto Concilio, i due cardinali legati gli
30   presentavano gl'inviolabili Decreti di quello; sì come in quella di
    Leon Decimo si vedeva l'abboccamento da lui fatto con Francesco
    Primo re di Francia, per il quale con prudentissimo consiglio raffre-
    nò l'impeto di quel bellicoso e vittorioso Principe, sì che non mise
    sotto sopra, come arebbe per avventura fatto e certo poteva fare,
35   tutta l'Italia; et in quella di Clemente Settimo la coronazione da lui
    fatta in Bologna del gran Carlo Quinto. Ma nell'ultima faccia poi,
    percuotendo nell'acuto angolo delle case de' Carnesecchi, dal qua-
    le veniva non poco la dirittura della faccia dell'ottangolo intercisa,
    con artifizio nondimeno grazioso e vago si fece, a sembianza dell'altro,
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