Volume 6

Edizione Giuntina
    statue fatta fusse, si mise ancora sotto i lor piedi in bellissimi scudi
    quell'arme che, come è detto, portata propriamente aveva. Il che,
    oltre ad alcune vaghe et accomodate istoriette che ne' piedistal-
    [li] dipinte erano, rendeva eroica e magnifica e molto ornata
5   vista; sì come non meno facevano nelle colonne et in tutti i luoghi ove
    accomodatamente metter si potevano, oltre a' trofei e l'armi, le croci
    di Santo Andrea et i fucili e le colonne d'Ercole, col motto del PLUS
    ULTRA , principale impresa di questo arco, e molte altre simili usate
    dagl'uomini di quella imperialissima famiglia. E tale era la vista prin-
10   cipale che si offeriva a chi per diritta via con la pompa trapassar vole-
    va. Ma a quelli che per il contrario della via de' Tornabuoni verso i
    Tornaquinci venivano, faceva forse con non men vago ornamento,
    per quanto la strettez[z]a della strada ne concedeva, il medesimo spet-
    tacolo proporzionatamente accomodato; perciò che ivi, che la parte di
15   dietro chiameremo, quasi un altro corpo simile al descritto formato
    era, eccetto che per la strettez[z]a della strada dove, quello di quattro,
    questo di tre soli archi si vedeva composto: l'un de' quali con fregia-
    ture e cornici congiungendosi, e per ciò doppio rendendo quello sopra
    cui si disse, che fu la statua del secondo Massimiliano, oggi imperante,
20   posta; e l'altra, con la descritta prospettiva che la torre nascondeva,
    anch'egli appiccandosi faceva che il terzo, lasciando similmente dietro
    a sé una quadrata piaz[z]etta, restava l'ultimo di chi con la pompa usci-
    va e si dimostrava il primo a chi per il contrario per la strada de' Tor-
    nabuoni tornava. Sopra il quale, che nella medesima forma che i de-
25   scritti era, sì come ivi gl'imperadori in questi si vedevano torreggiare,
    ma in piedi, stando due re Filippi, padre l'uno e l'altro figliuolo del gran
    Carlo Quinto, quello, et il secondo cioè, che ripieno di tanta liberalità
    e giustizia onoriamo oggi per grandissimo e potentissimo re di tanti
    nobilissimi regni. Fra il quale e la statua del predetto suo avo si vede-
30   va nel rigirante fregio dipinto questo medesimo secondo Filippo con
    maestà sedere, et innanzi stargli una grande et armata donna, cono-
    sciuta, per la croce bianca che in petto aveva, esser Malta, da lui con
    la virtù dell'illustrissimo signor don Garzia di Tolledo, che ritratto
    vi era, dall'assedio turchesco liberata, la qual pareva che, come me-
35   morevole del grandissimo benefizio, volesse porgergli l'ossidional
    corona di gramigna; il che era fatto manifesto dal sottoscrittogli
    epitaffio, che diceva:
    MELITA EREPTA E FAUCIBUS IMMANISSIMORUM HOSTIUM STUDIO
    ET AUXILIIS PIISSIMI REGIS PHILIPPI CONSERVATOREM SUUM
40   CORONA GRAMINEA DONAT.
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