Volume 6

Edizione Giuntina
    in su la quale, così di qua come di là, si vedevano tre statue di putti
    in su tre piedistalli, che sostenevano certi ricchissimi festoni d'oro,
    di chiocciole e nicchie e coralli, con sala e con alga marina molto
    maestrevolmente composti, e da' quali non men gentilmente era dato
5   a tutta questa machina fine.
    Ma ritornando allo spazio della facciata che svolgendo al palazzo
    degli Spini s'appoggiava, si vedeva di chiaro oscuro dipinta in esso
    una Ninfa tutta inculta e poco meno che ignuda, in mez[z]o a molti
    nuovi animali: et era questa presa per la nuova terra del Perù, con
10   l'altre nuove Indie Occidentali, sotto gl'auspizii della fortunatissima
    Casa d'Austria in buona parte ritrovate e rette, che volgendosi verso
    un Iesù Cristo Nostro Signore, che tutto luminoso in una croce nel-
    l'aria dipinto era (alludendo alle quattro chiarissime stelle che di croce
    sembianza fanno, novellamente appresso a quelle genti ritrovate),
15   pareva a guisa di sole che con gli splendidissimi raggi alcune folte
    nugole trapassasse; di che ella sembrava in un certo modo rendere a
    quella Casa molte grazie, poi che per lei si vedeva al divin culto et alla
    verace cristiana religione ridotta, con i sotto scritti versi:
    DI TIBI PRO MERITIS TANTIS, AUGUSTA PROPAGO,
20   PRAEMIA DIGNA FERANT QUAE VINCTAM MILLE CATENIS
    HEU DURIS SOLVIS, QUAE CLARUM CERNERE SOLEM
    E TENEBRIS TANTIS ET CHRISTUM NOSCERE DONAS.
    Sì come nella base, che tutta questa faccia reggeva e che, benché al
    par di quella de' Giganti venisse, non perciò come quella sporgeva in
25   fuori, si vedeva quasi per allegoria dipinta la favola d'Andromeda dal
    crudo Mostro marino per Perseo liberata. Ma in quella che in verso
    l'Arno et il Ponte alla Carraia svolgendosi riguardava, si vedeva in
    simil modo dipinta la famosa benché piccola isola dell'Elba, sotto
    forma d'una armata guerriera sedere sopra un gran sasso col tridente
30   nella destra mano, avendo da l'un de' lati un piccolo fanciulletto che
    con un delfino pareva che vez[z]osamente scherzasse, e dall'altro un
    altro a quel simile che un'ancora reggeva, con molte galee che d'in-
    torno al suo porto, che dipinto vi era, aggirar si vedevano; a piè di
    cui e nella di cui base, in simil modo corrispondendo alla sopra dipin-
35   ta faccia, si vedeva similmente quella favola che da Strabone
    è messa, quando conta che tornando gl'Argonauti dall'acquisto del
    Vello d'oro, all'Elba con Medea arrivati, vi riz[z]arono altari e vi fe-
    cero a Giove sagrifizio, prevedendo forse o augurando che ad altro
    tempo questo glorioso Duca per l'ordine del Tosone, quasi della loro
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