Volume 6

Edizione Giuntina
    l'altra rivolgendosi e quasi d'una simil forma, il Danubio e la Drava
    abbracciati similmente si vedevano; che, sì come quelli il Leone,
    avevano questi l'Aquila per insegna e sostenimento: i quali incorona-
    ti anch'essi di rose e di mille variati fioretti, pareva che a Fiorenza,
5   sì come quelli a se stessi, dicessero i seguenti versi:
    QUAMVIS, FLORA, TUIS, CELEBERRIMA, FINIBUS ERREM
    SUM SEPTEM GEMINUS DANUBIUSQUE FEROX:
    VIRGINIS AUGUSTE COMES ET VESTIGIA LUSTRO,
    UT REOR, ET SI QUOD FLUMINA NUMEN HABENT
10   CONIUGIUM FASTUM ET FAECUNDUM ET NESTORIS ANNOS
    THUSCORUM ET LATE NUNTIO REGNA TIBI.
    Nella sommità della testata poi e nel più degno luogo, molto a
    bianchissimo marmo somigliante, si vedeva la statua del giovane Ime-
    neo inghirlandato di fiorita persa, con la face e col velo, e con l'inscri-
15   zione a' piedi di: BONI CONIUGATOR AMORIS , messo in mez[z]o dal-
    l'Amore, che tutto abbandonato sotto l'un de' fianchi gli stava, e dalla
    Lealtà maritale, che il braccio sotto l'altro appoggiato gli teneva; la
    quale tanto bella, tanto vaga, tanto vez[z]osa e tanto bene scompartita
    agl'occhi de' riguardanti si dimostrava, che veramente più dire non si
20   potrebbe, avendo per principal corona di quello ornamento (perciò
    che a tutti una cotal principal corona et una principale impre-
    sa posta era) in mano al descritto Imeneo formatone due della me-
    desima persa di che inghirlandato s'era, le quali con sembianza teneva
    di volerle a' felici Sposi presentare.
25   Ma massimamente belli e vaghi et ottimamente condotti si mo-
    stravano i tre capaci quadri - che in tanti a punto, da doppie colon-
    ne divisi, era scompartita tutta quella larghissima facciata - e che
    con somma leggiadria a piè dell'Imeneo posti erano, descrivendo in
    essi tutti quei comodi, tutti i diletti e tutte le desiderevoli cose che
30   nelle noz[z]e ritrovar si sogliono, le dispiacevoli e le noiose con una
    certa accorta grazia da quelle discacciando; e però nell'uno di questi,
    et in quello del mez[z]o cioè, si vedevano le tre Grazie, nel modo
    che si costuma dipinte, tutte liete e tutte festanti, che pareva che can-
    tassero con una certa soave armonia i sopra a loro scritti versi, di-
35   centi:
    QUAE TAM PRAECLARA NASCETUR STIRPE PARENTUM
    INCLITA PROGENIES, DIGNA ATAVISQUE SUIS?
    HETRUSCA ATTOLLET SE QUANTIS GLORIA REBUS
    CONIUGIO AUSTRIACAE MEDICEAEQUE DOMUS?
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