Volume 6

Edizione Giuntina
    VIVITE FOELICES. NON EST SPES IRRITA, NAMQUE
    DIVINA CHARITES TALIA VOCE CANUNT.
    Avendo da una parte, e quasi che coro le facessero, conveniente-
    mente insieme accoppiati la Gioventù e 'l Diletto e la Bellezza, che
5   col Contento abbracciata stava, e dall'altra in simil guisa l'Allegrez[z]a
    col Gioco, e la Fecondità col Riposo, tutti con atti dolcissimi et a'
    loro effetti simiglianti, et in maniera dal buon pittore contrasegnati
    che agevolmente conoscere si potevano. In quello poi che alla destra
    di questo era, si vedeva, oltre all'Amore e la Fedeltà, i medesimi Al-
10   legrez[z]a e Contento e Diletto e Riposo con accese facelle in mano,
    che del mondo cacciavano, nel profondo abisso rimettendo, la Gelosia,
    la Contenzione, l'Affanno, il Dolore, il Pianto, gl'Inganni, la Sterilità
    e simili altre cose noiose e dispiacevoli, che sì spesso solite sono per-
    turbare gl'animi umani. E nell'altro dalla banda sinistra si vedevano
15   le medesime Grazie, in compagnia di Giunone e di Venere e della
    Concordia e dell'Amore e della Fecondità e del Sonno e di Pasitea e
    di Talassio, mettere in ordine il genial letto con quelle antiche reli-
    giose cirimonie, di facelle, d'incensi, di ghirlande e di fiori che costu-
    mar si solevano, e de' quali non piccola copia una quantità d'Amorini,
20   sopra 'l letto scherzanti e volanti, spargendo andavano. Erano poi so-
    pra questi, con bellissimi spartimenti accomodati, due altri quadri,
    che in mez[z]o la statua dell'Imeneo mettevano, alquanto dei de-
    scritti minori, nell'uno de' quali, imitando l'antico costume, sì ben da
    Catullo descritto, si vedeva la serenissima Principessa, da natural ri-
25   tratta, in mez[z]o ad un leggiadro drappelletto di bellissime giovani in
    verginal abito, tutte di fiori incoronate e con facelle accese in mano,
    che accennando verso la stella Espero, che apparire si dimostrava,
    sembrava quasi, da loro eccitata, con una certa graziosa maniera
    muoversi e verso l'Imeneo camminare, con il motto: O DIGNA CO-
30   NIUNCTA VIRO . Sì come, nell'altro dall'altra parte, si vedeva l'ecc[el-
    lente] Principe in mez[z]o a molti similmente inghirlandati et amorosi
    giovani, non meno delle vergini donne solleciti in accender
    le nuziali facelle, e non meno accennanti verso l'apparita stella, far
    sembianza verso lei camminando del medesimo o maggior desiderio,
35   con il suo motto anch'egli, che diceva: O TAEDIS FOELICIBUS AUCTAE .
    Sopra i quali in molto grazioso modo accomodata si vedeva per prin-
    cipale impresa, che, come s'è detto, a tutti gl'archi posta era, una do-
    rata catena, tutta di maritali anelli con le lor pietre composta, che dal
    cielo pendendo pareva che questo terreno mondo sostenesse, alludendo
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