Volume 6

Edizione Giuntina
    per la venuta della novella Signora accrescimento, felicità e grandez-
    za; il che ottimamente dichiaravano i quattro versi che nell'archi-
    trave di sopra si vedevano scritti:
    HANC PEPERERE SUO PATRIAM QUI SANGUINE NOBIS
5   ASPICE MAGNANIMOS HEROAS: NUNC ET OVANTES
    ET LAETI INCEDANT, FELICEM TERQUE QUATERQUE
    CERTATIMQUE VOCENT, TALI SUB PRINCIPE, FLORAM.
    Né minore allegrez[z]a si scorgeva nella statua bellissima d'una
    delle nove Muse, che dirimpetto e per componimento di quella di
10   Marte posta era; e non minore nelle figure degl'uomini scienziati
    che nella tela sotto i suoi piedi dipinta, della medesima grandez[z]a e
    per componimento similmente dell'oppostale de' marziali, si vedeva:
    per la quale si volse mostrare che, sì come gl'uomini militari, così i
    letterati, di cui ell'ebbe sempre gran copia e di non punto minor
15   grido (poi che, per concessione di ciascuno, le lettere ivi a risurgere
    incominciarono), erono da Fiorenza sotto la Musa lor guidatrice stati
    ancora essi condotti ad onorare e ricevere la nobile Sposa; la
    qual Musa con donnesco, onesto e gentil abito, e con un libro nella
    destra et un flauto nella sinistra mano, pareva che con un certo affetto
20   amorevole volesse invitare i riguardanti ad applicar gl'animi alla vera
    virtù. E sotto la costei tela (pur sempre, come tutte l'altre, di chiaro e
    scuro), si vedeva dipinto un grande e ricco tempio di Minerva, la cui
    statua, coronata di bianca oliva e con lo scudo (come è costume) del
    Gorgone, fuor d'esso posta era; innanzi al quale e dai lati, entro ad un
25   ricinto di balaustri, fatto quasi per passeggiare, si vedeva una grande
    schiera di gravissimi uomini, i quali, benché tutti lieti e festanti, rite-
    nevano nondimeno nella sembianza un certo che di venerabile. Erano
    questi, ancor essi al natural ritratti, nella teologia, e per santità il chia-
    rissimo frate Antonino arcivescovo di Fiorenza, a cui un Angeletto
30   serbava la vescovil mitria; e con lui si vedeva il prima frate, e poi car-
    dinale, Giovanni Domenici, e con loro don Ambrogio generale di Ca-
    maldoli, e messer Ruberto de' Bardi, maestro Luigi Marsili, maestro
    Lionardo Dati et altri molti. Sì come da altra parte, e questi erano i
    filosofi, si vedeva il platonico messer Marsilio Ficino, messer Fran-
35   cesco Cattani da Diacceto, messer Francesco Verini il vecchio e mes-
    ser Donato Acciaiuoli; e per le leggi vi era, col grande Accursio, Fran-
    cesco suo figliuolo, messer Lorenzo Ridolfi, messer Dino Rossoni di
    Mugello e messer Forese da Rabatta. Avevanvi i medici anch'essi i
    lor ritratti, fra ' quali maestro Taddeo, Dino e Tommaso del Garbo,
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