Volume 6

Edizione Giuntina
    avendo nelle più lontane parti collocato quelli che sol per valor di
    corpo pareva che nome avuto avessero; nella parte di mez[z]o gl'altri
    poi che col consiglio e con l'industria, come commessarii o provedi-
    tori (alla veneziana chiamandogli), erano stati famosi; e nella parte di-
5   nanzi e più agl'occhi vicina, come di tutti più degni, ne' più degni
    luoghi avendo i capitani degl'eserciti posti e quegli che col valor del
    corpo e dell'animo insieme avevano chiaro grido e fama immortale
    acquistatosi: fra ' quali il primo et il più degno forse si scor-
    geva, come molt'altri a cavallo, il glorioso signor Giovanni de' Medici
10   dal natural ritratto, padre degnissimo del gran Cosimo, che noi ono-
    riamo per ottimo e valorosissimo Duca, maestro singolare dell'ita-
    liana militar disciplina; e con lui Filippo Spano, terror della turche-
    sca barbarie, e messer Farinata degl'Uberti, magnanimo conservatore
    della sua patria Fiorenza. Eravi ancora messer Buonaguisa della Pres-
15   sa, quegli che, capo della fortissima gioventù fiorentina, meritando a
    Damiata la prima e gloriosa corona murale, s'acquistò tanto nome; e
    l'ammiraglio Federigo Folchi, cavalier di Rodi, che co' duoi figliuoli
    ed otto nipoti suoi fece contro a' Saracini tante prodez[z]e. Eravi
    messer Nanni Strozzi, messer Manno Donati, e Meo Altoviti e Ber-
20   nardo Ubaldini, detto della Carda, padre di Federigo duca d'Urbino,
    capitano eccellentissimo de' tempi nostri. Eravi ancora il gran conte-
    stabile messer Niccola Acciaiuoli, quegli che si può dire che conser-
    vasse alla regina Giovanna et al re Luigi suoi signori il travagliato
    Regno di Napoli, e che ivi et in Sicilia s'adoperò sempre con tanta
25   fedeltà e valore. Eravi un altro Giovanni de' Medici e Giovanni Bis-
    domini, illustri molto nelle guerre co' Visconti, e lo sfortunato ma
    valoroso Francesco Ferrucci; e de' più antichi v'era messer Forese
    Adimari, messer Corso Donati, messer Veri de' Cerchi, messer Bin-
    daccio da Ricasoli e messer Luca da Panzano. Fra i commessarii poi,
30   non meno pur da natural ritratti, vi si scorgeva Gino Capponi, con
    Neri suo figliuolo e con Piero suo pronepote, quegli che, tanto animo-
    samente stracciando gl'insolenti capitoli di Carlo Ottavo re di Francia,
    fece con suo immortale onore (come ben disse quell'arguto poeta) no-
    bilmente sentire la voce d'un Cappon fra tanti Galli. Eravi Bernardet-
35   to de' Medici, Luca di Maso degl'Albizi, Tommaso di messer Gui-
    do, detti oggi del Palagio, Piero Vettori, nelle guerre con gl'Aragonesi
    notissimo, et il tanto e meritamente celebrato Antonio Giacomini,
    con messer Antonio Ridolfi e con molt'altri, di questo e degl'altri or-
    dini, che lungo sarebbe, et i quali tutti pareva che lietissimi si mo-
40   strassero d'avere a tanta altez[z]a la lor patria condotta, augurandole
- pagina 257 -
pagina precedentepagina successiva