Volume 6

Edizione Giuntina
    riposte due gran palle, alte ciascuna braccia tre e mezzo: nel-
    l'una delle quali anderà tutta la terra distintamente, e questa si calerà
    con un arganetto, che non si vedrà, fino a basso, e poserà in un piede
    bilicato, che ferma si vedrà ribattere tutte le tavole che sono a torno
5   ne' quadri degli armari et aranno un contrasegno nella palla da poter-
    le ritrovar facilmente. Nell'altra palla saranno le 48 immagini celesti,
    accomodate in modo che con essa saranno tutte le operazioni dello
    astrolabio perfettissimamente. Questo capriccio et invenzione è nata
    dal duca Cosimo per mettere insieme una volta queste cose del cielo
10   e della terra giustissime e senza errori, e da poterle misurare e ve-
    dere, et a parte e tutte insieme, come piacerà a chi si diletta e studia
    questa bellissima professione: del che m'è parso debito mio, come
    cosa degna di esser nominata, farne in questo luogo, per la virtù di
    frate Ignazio, memoria, e per la grandezza di questo Principe, che ci
15   fa degni di godere sì onorate fatiche e si sappia per tutto il mondo.
    E tornando agl'uomini della nostra Accademia, dico, ancora che
    nella Vita del Tribolo si sia parlato d'Antonio di Gino Lorenzi da
    Settignano, scultore, dico qui con più ordine, come in suo luogo, che
    egli condusse sotto esso Tribolo suo maestro la detta statua d'Escu-
20   lapio che è a Castello e quattro putti che sono nella fonte maggiore
    di detto luogo, e poi ha fatto alcune teste et ornamenti che sono d'in-
    torno al nuovo vivaio di Castello, che è lassù alto in mezzo a diverse
    sorti d'arbori di perpetua verzura; et ultimamente ha fatto nel bellis-
    simo giardino delle stalle, vicino a San Marco, bellissimi ornamenti a
25   una fontana isolata, con molti animali acquatici fatti di marmo e di
    mischi bellissimi; et in Pisa condusse già con ordine del Tribolo so-
    pradetto la sepoltura del Corte, filosofo e medico eccellentissimo,
    con la sua statua e due putti di marmo bellissimi: et oltre a queste, va
    tuttavia nuove opere facendo per il Duca di animali di mischi et uc-
30   celli per fonti, lavori dificilissimi, che lo fanno degnissimo di essere
    nel numero di questi altri Accademici.
    Parimente un fratello di costui, detto Stoldo di Gino Lorenzi, gio-
    vane di trenta anni, si è portato di maniera infino a ora in molte opere
    di sculture, che si può con verità oggi annoverare fra i primi giovani
35   della sua professione e porre fra loro ne' luoghi più onorati. Ha fatto
    in Pisa di marmo una Madonna annunziata dall'Angelo, che l'ha fat-
    to conoscere per giovane di bello ingegno e giudizio; et un'altra bel-
    lissima statua gli fece fare Luca Martini in Pisa, che poi dalla signora
    duchessa Leonora fu donata al signor don Grazìa di Tolledo suo fratello,
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