Volume 6

Edizione Giuntina
    tutta opera fu condotta veramente con quanto studio e diligenza si
    può maggiore a perfezzione, e posta in detto luogo degnamente a pa-
    ragone della Iudit di mano di Donato, così famoso e celebrato scul-
    tore. E certo fu maraviglia che, essendosi Benvenuto esercitato tanti
5   anni in far figure piccole, ei condusse poi con tanta eccell[enza] una
    statua così grande. Il medesimo ha fatto un Crucifisso di
    marmo, tutto tondo e grande quanto il vivo, che per simile è la più rara
    e bella scultura che si possa vedere: onde lo tiene il signor Duca, co-
    me cosa a sé carissima, nel palazzo de' Pitti per collocarlo alla cappella,
10   overo chiesetta che fa in detto luogo; la qual chiesetta non poteva a
    questi tempi avere altra cosa più di sé degna e di sì gran Prencipe: e
    insomma non si può quest'opera tanto lodare che basti. Ora, se bene
    potrei molto più allargarmi nell'opere di Benvenuto, il quale è stato
    in tutte le sue cose animoso, fiero, vivace, prontissimo e terribilissimo,
15   e persona che ha saputo pur troppo dire il fatto suo con i principi, non
    meno che le mani e l'ingegno adoperare nelle cose dell'arti, non ne
    dirò qui altro, attesoché egli stesso ha scritto la Vita e l'opere sue, et
    un trattato dell'oreficeria e del fondere e gettar di metallo, con altre
    cose attenenti a tali arti, e della scultura con molto più eloquenza et
20   ordine che io qui per aventura non saprei fare. E però quanto a lui
    basti questo breve sommario delle sue più rare opere principali.
    Francesco di Giuliano da San Gallo, scultore, architetto et Accade-
    mico, di età oggi di settanta anni, ha condotto, come si è detto nella Vi-
    ta di suo padre et altrove, molte opere di scultura: le tre figure di
25   marmo, alquanto maggior' del vivo, che sono sopra l'altare della chie-
    sa d'Or' San Michele, Santa Anna, la Vergine e Cristo fanciullo, che
    sono molto lodate figure. Alcun'altre statue, pur di marmo, alla se-
    poltura di Piero de' Medici a Monte Casino; la sepoltura che è nella
    Nunziata del vescovo de' Marzi, e quella di monsignor Giovio, scrit-
30   tore delle storie de' suoi tempi. Similmente d'architettura ha fatto il
    medesimo, et in Fiorenza et altrove, molte belle e buon'opere, et ha
    meritato per le sue buone qualità di esser sempre stato, come loro
    creatura, favorito della casa de' Medici, per la servitù di Giuliano suo
    padre; onde il duca Cosimo, dopo la morte di Baccio d'Agnolo, gli
35   diede il luogo che colui aveva d'architettore del Duomo di Firenze.
    Dell'Amannato, che è anch'egli fra i primi de' nostri Accademici,
    essendosi detto a bastanza nella Descrizione dell'opere di Iacopo
    Sansovino, non fa bisogno parlarne qui altrimenti. Dirò bene che
    sono suoi creati et Accademici Andrea Calamech da Carrara, scultore
40   molto pratico, che ha sotto esso Amannato condotto molte figure, et
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