Volume 6

Edizione Giuntina
    possono sperare nell'avenire, con tanto onore della sua patria quanto
    gli abbia fatto in alcun tempo altro pittore.
    Parimente fra gl'altri giovani pittori dell'Accademia si può dire in-
    gegnoso e valente Santi Tidi, il quale, come in altri luoghi s'è detto,
5   dopo essersi molti anni esercitato in Roma, è tornato finalmente a go-
    dersi Fiorenza, la quale ha per sua patria, se bene i suoi maggiori
    sono dal Borgo San Sepolcro, et in quella città d'assai orrevole fami-
    glia. Costui nell'essequie del Buonarruoto e nelle dette nozze della
    serenissima Principessa si portò certo nelle cose che dipinse bene af-
10   fatto: ma maggiormente e con molta et incredibile fatica nelle storie
    ch'e' dipinse nel teatro che fece per le medesime nozze all'illustrissi-
    mo signor Paol Giordano Orsino, duca di Bracciano, in sulla piazza
    di San Lorenzo, nel quale dipinse di chiaro scuro, in più pezzi di tele
    grandissime, istorie de' fatti d'i più uomini illustri di casa Orsina.
15   Ma quello che vaglia si può meglio vedere in due tavole che sono
    fuori di sua mano, una delle quali è in Ogni Santi, overo San Salva-
    dore di Firenze (che così è chiamato oggi), già chiesa de' Padri Umi-
    liati et oggi de' Zoccolanti, nella quale è la Madonna in alto et a basso
    San Giovanni, San Girolamo et altri Santi; e nell'altra, che è in San
20   Giuseppo dietro a Santa Croce, alla cappella de' Guardi, è una Nati-
    vità del Signore, fatta con molta diligenzia e con molti ritratti di na-
    turale: senza molti quadri di Madonne, et altri ritratti che ha fatto in
    Roma et in Fiorenza, e pitture lavorate in Vaticano, come s'è detto di
    sopra.
25   Sono anco della medesima Accademia alcun' altri giovani pittori
    che si sono adoperati negl'apparati sopradetti, parte fiorentini e parte
    dello Stato. Alessandro del Barbiere fiorentino, giovane di 25 anni,
    oltre a molte altre cose, dipinse in Palazzo per le dette nozze, con dise-
    gni et ordine del Vasari, le tele delle facciate della Sala grande, dove
30   sono ritratte le piazze di tutte le città del dominio del signor Duca,
    nelle quali si portò certo molto bene e mostrossi giovane giu-
    dizioso e da sperare ogni riuscita. Hanno similmente aiutato al Vasari
    in queste et altre opere molti altri suoi creati et amici: Domenico Ben-
    ci, Alessandro Fortori d'Arezzo, Stefano Veltroni suo cugino, et Ora-
35   zio Porta, amendue dal Monte San Savino, Tomaso del Verrocchio.
    Nella medesima Accademia sono anco molti eccell[enti] artefici fo-
    restieri, de' quali si è parlato a lungo di sopra in più luoghi; e però
    basterà che qui si sappino i nomi, acciò siano fra gl'altri Accademici
    in questa parte annoverati. Sono dunque Federigo Zucchero, Pro-
40   spero Fontana e Lorenzo Sabatini, bolognesi; Marco da Faenza, Tiziano
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