Volume 6

Edizione Giuntina
    È stato ed è il Bronzino dolcissimo e molto cortese amico, di pia-
    cevole conversazione, et in tutti i suoi affari è molto onorato; è stato
    liberale et amorevole delle sue cose quanto più può essere un artefice
    nobile, come è egli. È stato di natura quieto e non ha mai fatto ingiu-
5   ria a niuno, et ha sempre amato tutti i valent'uomini della sua profes-
    sione, come sappiamo noi che abbiam tenuta insieme stretta amici-
    zia anni quaranta tre, cioè dal 1524 insino a questo anno, perciò che
    cominciai in detto tempo a conoscerlo et amarlo, allora che lavorava
    alla Certosa col Puntormo, l'opere del quale andava io giovinetto a
10   disegnare in quel luogo.
    Molti sono stati i creati e discepoli del Bronzino. Ma il primo (per
    dire ora degl'Accademici nostri) è Alessandro Allori, il quale è stato
    amato sempre dal suo maestro, non come discepolo, ma come proprio
    figliuolo, e sono vivuti e vivono insieme con quello stesso amore fra
15   l'uno e l'altro che è fra buon padre e figliuolo. Ha mostrato Alessan-
    dro in molti quadri e ritratti, che ha fatto insino a questa sua età di
    trenta anni, esser degno discepolo di tanto maestro, e che cerca con
    la diligenza e continuo studio di venire a quella più rara per-
    fezzione che dai begli et elevati ingegni si disidera. Ha dipinta e con-
20   dotta tutta di sua mano con molta diligenza la cappella de' Monta-
    guti nella chiesa della Nunziata, cioè la tavola a olio e le facce, e la
    volta a fresco. Nella tavola è Cristo in alto, e la Madonna, in atto di
    giudicare, con molte figure in diverse attitudini e ben fatte, ritratte dal
    Giudizio di Michelagnolo Buonarroti. D'intorno a detta tavola, due
25   di sotto e due di sopra, sono nella medesima facciata quattro figure
    grandi in forma di Profeti, overo Evangelisti; e nella volta sono alcu-
    ne Sibille e Profeti, condotti con molta fatica e studio e diligenza,
    avendo cerco imitare negli ignudi Michelagnolo. Nella facciata, che è
    a man manca guardando l'altare, è Cristo fanciullo che disputa nel
30   Tempio in mezzo a' Dottori; il qual putto, in buona attitudine, mo-
    stra arguire a' quisiti loro; e i Dottori et altri, che stanno attentamente
    a udirlo, sono tutti variati di volti, d'attitudini e d'abiti: e fra essi sono
    ritratti di naturale molti degl'amici di esso Alessandro, che somiglia-
    no. Dirimpetto a questa, nell'altra faccia, è Cristo che caccia del
35   Tempio color che ne facevano, vendendo e comperando, un mercato
    et una piazza, con molte cose degne di considerazione e di lode. E
    sopra queste due sono alcune storie della Madonna; nella volta fi-
    gure, e non molto grandi, ma sì bene assai acconciamente graziose,
    con alcuni edifizii e paesi, che mostrano nel loro essere lo amore che
40   porta all'arte e 'l cercare la perfezzione del disegno et invenzione. E
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