Volume 6

Edizione Giuntina
    ducale, dove è gran numero di statue antiche, di marmi e bronzi,
    e moderne pitture piccole, minii rarissimi et una infinità di meda-
    glie d'oro, d'argento e di bronzo, accomodate con bellissimo ordine.
    Questi ritratti dunque degl'uomini illustri di casa Medici sono tutti
5   naturali, vivaci e somigliantissimi al vero: ma è gran cosa, che dove so-
    gliono molti negl'ultimi anni far manco bene che non hanno fatto per
    l'addietro, costui fa così bene e meglio ora che quando era nel
    meglio della virilità, come ne dimostrano l'opere che fa giornalmente.
    Fece anco, non ha molto, il Bronzino a don Silvano Razzi, monaco
10   di Camaldoli nel monasterio degl'Angeli di Firenze, che è molto suo
    amico, in un quadro alto quasi un braccio e mezzo, una Santa Cate-
    rina tanto bella e ben fatta ch'ella non è inferiore a niun'altra pittura
    di mano di questo nobile artefice, intantoché non pare che le manchi
    se non lo spirito e quella voce che confuse il tiranno e confessò Cristo,
15   suo sposo dilettissimo, insino all'ultimo fiato. Onde niuna cosa ha
    quel padre, come gentile che è veramente, la quale egli più stimi et
    abbia in pregio che quel quadro.
    Fece Agnolo un ritratto di don Giovanni cardinale de' Medici,
    figliuolo del duca Cosimo, che fu mandato in corte dell'imperatore
20   alla reina Giovanna; e dopo quello del signor don Francesco prencipe
    di Fiorenza, che fu pittura molto simile al vero e fatta con tanta dili-
    genza che par miniata. Nelle nozze della reina Giovanna d'Austria,
    moglie del detto principe, dipinse in tre tele grandi, che furono poste
    al ponte alla Carraia, come si dirà in fine, alcune storie delle Nozze
25   d'Imeneo, in modo belle che non parvero cose da feste, ma da essere
    poste in luogo onorato per sempre, così erano finite e condotte con
    diligenza. Et al detto signor Prencipe ha dipinto, sono pochi mesi, un
    quadretto di piccole figure, che non ha pari, e si può dire che sia di
    minio veramente. E perché in questa sua presente età d'anni sessanta
30   cinque non è meno inamorato delle cose dell'arte che fusse da gio-
    vane, ha tolto a fare finalmente, come ha voluto il Duca, nella chiesa
    di San Lorenzo, due storie a fresco nella facciata a canto all'organo,
    nelle quali non ha dubbio che riuscirà quell'eccellente Bronzino che
    è stato sempre.
35   Si è dilettato costui e dilettasi ancora assai della poesia; onde ha
    fatto molti capitoli e sonetti, una parte de' quali sono stampati. Ma
    sopra tutto (quanto alla poesia) è maraviglioso nello stile e capitoli
    bernieschi, intantoché non è oggi chi faccia in questo genere di ver-
    si meglio, né cose più bizarre e capricciose di lui, come un giorno si
40   vedrà, se tutte le sue opere, come si crede e spera, si stamperanno.
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