Volume 6

Edizione Giuntina
    degne per la incredibile bellezza et onestà loro d'eterna lode e di me-
    moria: madonna Gostanza da Somaia, moglie di Giovanbatista Doni,
    che ancor vive, e madonna Camilla Tedaldi del Corno, oggi passata a
    miglior vita. Non molto dopo fece, in un'altra tavola grande e bellissi-
5   ma, la Ressurezzione di Gesù Cristo, che fu posta intorno al coro della
    chiesa de' Servi, cioè nella Nunziata, alla cappella di Iacopo e Filip-
    po Guadagni. Et in questo medesimo tempo fece la tavola che in Pa-
    lazzo fu messa nella cappella, onde era stata levata quella che fu man-
    data a Granvela, che certo è pittura bellissima e degna di quel luogo.
10   Fece poi Bronzino al signor Alamanno Salviati una Venere con un
    Satiro appresso, tanto bella che par Venere veramente, Dea della
    bellezza.
    Andato poi a Pisa, dove fu chiamato dal Duca, fece per Sua Eccel-
    lenzia alcuni ritratti; et a Luca Martini suo amicissimo, anzi non
15   pure di lui solo, ma di tutti i virtuosi affezionatissimo veramente, un
    quadro di Nostra Donna molto bello, nel quale ritrasse detto Luca con
    una cesta di frutte, per essere stato colui ministro e proveditore per lo
    detto signor Duca nella diseccazione de' paduli et altre acque che
    tenevano infermo il paese d'intorno a Pisa, e conseguentemente per
20   averlo renduto fertile e copioso di frutti. E non partì di Pisa il Bron-
    zino che gli fu allogata, per mezzo del Martini, da Raffaello del Se-
    taiuolo, Operaio del Duomo, la tavola d'una delle cappelle del detto
    Duomo; nella quale fece Cristo ignudo con la croce, et intorno a lui
    molti Santi, fra i quali è un San Bartolomeo scorticato, che pare una
25   vera notomia et un uomo scorticato da dovero, così è naturale et imi-
    tato da una notomia con diligenza; la quale tavola, che è bella in tutte
    le parti, fu posta da una capella, come ho detto, donde ne levarono
    un'altra di mano di Benedetto da Pescia, discepolo di Giulio Romano.
    Ritrasse poi Bronzino, al duca Cosimo, Morgante nano, ignudo, tutto
30   intero, et in due modi, cioè da un lato del quadro il dinanzi e dall'al-
    tro il didietro, con quella stravaganza di membra mostruose che ha
    quel nano: la qual pittura in quel genere è bella e maravigliosa. A
    ser Carlo Gherardi da Pistoia, che insin da giovinetto fu amico del
    Bronzino, fece in più tempi, oltre al ritratto di esso ser Carlo, una
35   bellissima Iudit che mette la testa di Oloferne in una sporta: nel co-
    perchio che chiude questo quadro, a uso di spera, fece una Prudenza
    che si specchia. Al medesimo fece un quadro di Nostra Don-
    na, che è delle belle cose che abbia mai fatto, perché ha disegno e ri-
    lievo straordinario. Il medesimo fece il ritratto del Duca, pervenuto
40   che fu Sua Eccellenzia all'età di quaranta anni, e così la signora Duchessa,
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