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degne per la incredibile bellezza et onestà loro d'eterna lode e di me- |
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moria: madonna Gostanza da Somaia, moglie di Giovanbatista Doni, |
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che ancor vive, e madonna Camilla Tedaldi del Corno, oggi passata a |
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miglior vita. Non molto dopo fece, in un'altra tavola grande e bellissi- |
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ma, la Ressurezzione di Gesù Cristo, che fu posta intorno al coro della |
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chiesa de' Servi, cioè nella Nunziata, alla cappella di Iacopo e Filip- |
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po Guadagni. Et in questo medesimo tempo fece la tavola che in Pa- |
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lazzo fu messa nella cappella, onde era stata levata quella che fu man- |
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data a Granvela, che certo è pittura bellissima e degna di quel luogo. |
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Fece poi Bronzino al signor Alamanno Salviati una Venere con un |
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Satiro appresso, tanto bella che par Venere veramente, Dea della |
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bellezza. |
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Andato poi a Pisa, dove fu chiamato dal Duca, fece per Sua Eccel- |
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lenzia alcuni ritratti; et a Luca Martini suo amicissimo, anzi non |
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pure di lui solo, ma di tutti i virtuosi affezionatissimo veramente, un |
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quadro di Nostra Donna molto bello, nel quale ritrasse detto Luca con |
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una cesta di frutte, per essere stato colui ministro e proveditore per lo |
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detto signor Duca nella diseccazione de' paduli et altre acque che |
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tenevano infermo il paese d'intorno a Pisa, e conseguentemente per |
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averlo renduto fertile e copioso di frutti. E non partì di Pisa il Bron- |
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zino che gli fu allogata, per mezzo del Martini, da Raffaello del Se- |
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taiuolo, Operaio del Duomo, la tavola d'una delle cappelle del detto |
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Duomo; nella quale fece Cristo ignudo con la croce, et intorno a lui |
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molti Santi, fra i quali è un San Bartolomeo scorticato, che pare una |
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vera notomia et un uomo scorticato da dovero, così è naturale et imi- |
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tato da una notomia con diligenza; la quale tavola, che è bella in tutte |
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le parti, fu posta da una capella, come ho detto, donde ne levarono |
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un'altra di mano di Benedetto da Pescia, discepolo di Giulio Romano. |
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Ritrasse poi Bronzino, al duca Cosimo, Morgante nano, ignudo, tutto |
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intero, et in due modi, cioè da un lato del quadro il dinanzi e dall'al- |
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tro il didietro, con quella stravaganza di membra mostruose che ha |
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quel nano: la qual pittura in quel genere è bella e maravigliosa. A |
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ser Carlo Gherardi da Pistoia, che insin da giovinetto fu amico del |
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Bronzino, fece in più tempi, oltre al ritratto di esso ser Carlo, una |
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bellissima Iudit che mette la testa di Oloferne in una sporta: nel co- |
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perchio che chiude questo quadro, a uso di spera, fece una Prudenza |
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che si specchia. Al medesimo fece un quadro di Nostra Don- |
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na, che è delle belle cose che abbia mai fatto, perché ha disegno e ri- |
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lievo straordinario. Il medesimo fece il ritratto del Duca, pervenuto |
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che fu Sua Eccellenzia all'età di quaranta anni, e così la signora Duchessa, |