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cavato dallo specchio, se io non avessi dubitato, se questa mia vi tro- |
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verà in Roma o no, che forse potreste stare ora in Fiorenza, overo in |
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Arezzo vostra patria. |
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Questa lettera contiene, oltre ciò, molti altri particolari che non |
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fanno a proposito. In altre poi mi ha pregato a nome di molti galan- |
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tuomini di que' paesi, i quali hanno inteso che queste Vite si ristam- |
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pano, che io ci faccia tre trattati della scultura, pittura et architettura |
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con disegni di figure, per dichiarare secondo l'occasioni et insegnare |
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le cose dell'arti, come ha fatto Alberto Duro, il Serlio e Leonbatista |
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Alberti, stato tradotto da messer Cosimo Bartoli, gentiluomo et Ac- |
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cademico fiorentino. La qual cosa arei fatto più che volentieri, ma la |
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mia intenzione è stata di solamente voler scrivere le vite e l'opere de- |
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gli artefici nostri e non d'insegnare l'arti, col modo di tirare le linee, |
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della pittura, architettura e scultura: senzaché, essendomi l'opera |
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cresciuta fra mano per molte cagioni, ella sarà per aventura, senza al- |
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tri trattati, lunga davantaggio. Ma io non poteva e non doveva fare |
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altrimenti di quello che ho fatto, né defraudare niuno delle debite |
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lode et onori, né il mondo del piacere et utile che spero abbia a trarre |
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di queste fatiche. |