Volume 6

Edizione Giuntina
    non è possibile vedere per tutte le storie la più strana e bella varietà
    di bizzarri ornamenti, e diversi atti e positure d'ignudi, maschi e
    femine, studiati e ben ricerchi in tutte le parti, e poste con proposito
    attorno in detti fregi per arricchirne quell'opera. La quale diversità di
5   cose spargono per tutta quell'opera tanta bellezza, che ella pare cosa
    divina e non umana, e massimamente avendo con i colori e con la
    maniera fatto sfuggire et allontanare le figure, i casamenti et i paesi,
    con tutte quelle parti che richiede la prospettiva e con la maggior
    perfezzione che si possa: intantoché, così da presso come lontano,
10   fanno restare ciascun maravigliato, per non dire nulla di mille varie
    sorti d'alberi, tanto ben fatti che paiono fatti in paradiso. Nelle storie
    et invenzioni si vede disegno, nel componimento ordine e varietà, e
    ricchezza negl'abiti, condotti con sì bella grazia e maniera che par
    impossibile siano condotti per mano d'uomini. Onde possiàn dire
15   che don Giulio abbia, come si disse a principio, superato in questo
    gl'antichi e ' moderni, e che sia stato a' tempi nostri un piccolo e nuo-
    vo Michelagnolo.
    Il medesimo fece già un quadrotto di figure piccole al cardinale di
    Trento, sì vago e bello che quel signore ne fece dono all'imperatore
20   Carlo Quinto; e dopo, al medesimo ne fece un altro di Nostra Donna
    et insieme il ritratto del re Filippo, che furono bellissimi e per ciò do-
    nati al detto re Catolico. Al medesimo cardinal Farnese fece in un
    quadrotto la Nostra Donna col Figliuolo in braccio, Santa Lisabetta,
    San Giovannino et altre figure, che fu mandato in Ispagna a Rigo-
25   mes. In un altro, che oggi l'ha il detto cardinale, fece San Giovanni
    Batista nel deserto con paesi et animali bellissimi; et un altro simile
    ne fece poi al medesimo per mandare al re Filippo. Una Pietà, che
    fece con la Madonna et altre molte figure, fu dal detto Farnese donata
    a papa Paulo Quarto, che mentre visse la volle sempre appresso di sé.
30   Una storia, dove Davit taglia la testa a Golia gigante, fu dal medesi-
    mo cardinale donata a madama Margherita d'Austria, che la mandò
    al re Filippo suo fratello, insieme con un altro che per compagnia di
    quello gli fece fare quella illustrissima signora, dove Iudit tagliava il
    capo ad Oloferne.
35   Dimorò, già molti anni sono, don Giulio appresso al duca Cosimo
    molti mesi; et in detto tempo gli fece alcun'opere, parte
    delle quali furono mandate all'imperatore et altri signori, e parte ne
    rimasero appresso Sua Eccell[enza] illustrissima, che fra l'altre cose
    gli fece ritrarre una testa piccola d'un Cristo da una che n'ha egli
40   stesso, antichissima, la quale fu già di Gottifredi Buglioni re di Ierusalem:
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