Volume 6

Edizione Giuntina
    mezzo et alte 35. Dall'atrio si va nel peristilio, cioè in un claustro (così
    chiamano i frati i loro cortili), il quale dalla parte di verso l'atrio è di-
    viso in cinque parti e dai fianchi in sette, con tre ordini di colonne
    l'un sopra l'altro, che il dorico è di sotto, e sopra il ionico et il corinto.
5   Dirimpetto all'atrio è il refettorio, lungo due quadri e alto insino al
    piano del peristilio, con le sue officine intorno commodissime. Le
    scale sono a lumaca e in forma ovale, e non hanno né muro né colonna
    né parte di mezzo che le regga: sono larghe piedi tredici, e gli scalini
    nel posare si reggono l'un l'altro per essere fitti nel muro. Questo
10   edifizio è tutto fatto di pietre cotte, cioè mattoni, salvo le base delle
    colonne, i capitegli, l'imposte degl'archi, le scale, le superficie delle
    cornici, e le finestre tutte e le porte.
    Il medesimo Palladio ai Monaci Neri di San Benedetto, nel loro
    monasterio di San Giorgio Maggiore di Vinezia, ha fatto un grandis-
15   simo e bellissimo refettorio col suo ricetto innanzi, et ha cominciato
    a fondare una nuova chiesa, con sì bell'ordine, secondo che mostra il
    modello, che, si fie condotta a fine, riuscirà opera stupenda e bellis-
    sima. Ha oltre ciò cominciato la facciata della chiesa di S. Francesco
    della Vigna, la quale fa fare di pietra istriana il reverendissimo Gri-
20   mani, patriarca d'Aquileia, con molto magnifica spesa. Sono le co-
    lonne larghe da piè palmi quattro et alte quaranta, d'ordine corinto;
    e di già è murato da piè tutto l'imbasamento. Alle Gambaraie, luogo
    vicino a Vinezia sette miglia, in sul fiume della Brenta ha fatto l'istes-
    so Palladio una molto comoda abitazione a messer Niccolò e messer
25   Luigi Foscari, gentiluomini viniziani. Un'altra n'ha fatta a
    Marocco, villa del Mestrino, al cavalier Mozzenigo. A Piombino una
    a messer Giorgio Cornaro; una alla Montagnana al magnifico mes-
    ser Francesco Pisani; et a Zigogiari in sul Padovano una al conte
    Adovardo da Tiene, gentiluomo vicentino. In Udine del Friuli una al
30   signor Floriano Antimini; alla Mota, castel pure del Friuli, una al
    magnifico messer Marco Zeno, con bellissimo cortile e portici intor-
    no intorno. Alla Fratta, castel del Polesine, una gran fabrica al signor
    Francesco Badoaro, con alcune logge bellissime e capricciose. Simil-
    mente vicino ad Asolo, castello del Trevisano, ha condotto una molto
35   comoda abitazione al reverendissimo signor Daniello Barbaro, eletto
    d'Aquileia, che ha scritto sopra Vitruvio, et al clarissimo messer
    Marcantonio suo fratello, con tanto bell'ordine che meglio e più non
    si può imaginare; e fra l'altre cose vi ha fatto una fontana molto simile
    a quella che fece fare papa Giulio in Roma alla sua Vigna Giulia, con
40   ornamenti per tutto di stucchi e pitture fatti da maestri ecc[ellenti]. In
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