Volume 6

Edizione Giuntina
    maggiori del vivo, cioè Ercole che fa scoppiare Anteo, al quale
    Anteo, invece dello spirito, esce acqua in gran copia per bocca. Final-
    mente ha condotto l'Amannato il colosso di Nettunno di marmo che
    è in piazza, alto braccia dieci e mezzo. Ma perché l'opera della fonte,
5   a cui ha da stare in mezzo il detto Nettunno, non è finita, non ne dirò
    altro. Il medesimo Amannato, come architetto, attende con suo mol-
    to onore e lode alla fabbrica de' Pitti; nella quale opera ha grande
    occasione di mostrare la virtù e grandezza dell'animo suo e la magni-
    ficenza e grande animo del duca Cosimo. Direi molti particolari di
10   questo scultore: ma perché mi è amico et altri, secondo che intendo,
    scrive le cose sue, non dirò altro per non mettere mano a quello che
    da altri fie meglio, che io forse non saprei, raccontarlo.
    Restaci per ultimo, de' discepoli del Sansovino, a far menzione del
    Danese Cataneo, scultore da Carrara, il quale, essendo anco piccol
15   fanciullo, stette con esso lui a Vinezia; e partitosi d'anni 19 dal detto
    suo maestro, fece da per sé in San Marco un fanciullo di marmo, et
    un San Lorenzo nella chiesa de' frati Minori. A San Salvadore un
    altro fanciullo di marmo, et a San Giovanni e Polo la statua d'un Bac-
    co ignudo che preme un grappol d'uva d'una vite che s'aggira intor-
20   no a un tronco che ha dietro alle gambe; la quale statua è oggi in casa
    de' Mozzanighi da San Barnaba. Ha lavorato molte figure per la Li-
    breria di San Marco e per la Loggia del campanile insieme con altri,
    de' quali si è di sopra favellato; et oltre le dette, quelle due che già si
    disse essere nelle stanze del Consiglio de' Dieci. Ritrasse di marmo il
25   cardinale Bembo et il Contarino, capitan generale dell'armata vini-
    ziana: i quali ambidue sono in Santo Antonio di Padova, con belli e
    ricchi ornamenti a torno. E nella medesima città di Padova, in San
    Giovanni di Verdara, è di mano del medesimo il ritratto di messer
    Girolamo Gigante, iureconsulto dottissimo. A Vinezia ha fatto in
30   Santo Antonio della Giudecca il ritratto naturalissimo del Giusti-
    niano, luogotenente del Gran Mastro di Malta, e quello del Tiepolo,
    stato tre volte generale: ma queste non sono anco state messe ai luo-
    ghi loro. Ma la maggiore opera e più segnalata che abbia
    fatta il Danese è stato in Verona, a Santa Anastasia, una cappella di
35   marmi, ricca e con figure grandi, al signor Ercole Fregoso in memo-
    ria del signor Iano, già signor di Genova e poi capitano generale de'
    Viniziani, al servizio de' quali morì. Questa opera è d'ordine corinto
    in guisa d'arco trionfale, e divisata da quattro gran colonne tonde
    striate, con i capitegli a foglie di oliva, che posano sopra un basa-
40   mento di conveniente altezza, facendo il vano del mezzo largo una
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