Volume 6

Edizione Giuntina
    e parimente dagl'altri artefici, referendosi a lui tutto quello di
    scultura et architettura che è stato in quella città al suo tempo operato.
    E nel vero ha meritato l'eccell[enza] di Iacopo di essere tenuta nel
    primo grado in quella città fra gl'artefici del disegno, e che la sua vir-
5   tù sia stata amata et osservata universalmente dai nobili e dai plebei;
    perciò che oltre all'altre cose egli ha, come s'è detto, fatto col suo
    sapere e giudizio che si è quasi del tutto rinovata quella città et im-
    parato il vero e buon modo di fabricare.
    Ma se ella ha ricevuto da lui bellezza et ornamento, egli all'incon-
10   tro è da lei stato molto benificato, con ciò sia che, oltre all'altre cose,
    egli è vivuto in essa, da che prima vi andò insino all'età di 78 anni, sa-
    nissimo e gagliardo, e gli ha tanto conferito l'aria e quel cielo, che non
    ne mostra in un certo modo più che quaranta; et ha veduto e vede
    d'un suo virtuosissimo figliuolo, uomo di lettere, due nipoti, un ma-
15   schio et una femmina, sanissimi e belli, con somma sua contentezza.
    E che è più, vive ancora felicissimamente e con tutti que' comodi et
    agi che maggiori può avere un par suo. Ha sempre amato gl'artefici,
    et in particolare è stato amicissimo dell'eccell[ente] e famoso Tiziano,
    come fu anco, mentre visse, di messer Pietro Aretino. Per le quali co-
20   se ho giudicato ben fatto, se bene vive, fare di lui questa onorata me-
    moria, e massimamente che oggimai è per far poco nella scultura.
    Ha avuto il Sansovino molti discepoli in Fiorenza: Niccolò detto il
    Tribolo, come s'è detto, il Solosmeo da Settignano, che finì, dalle
    figure grandi in fuori, tutta la sepoltura di marmo ch'è a Monte Ca-
25   sino, dove è il corpo di Piero de' Medici, che affogò nel fiume del Ga-
    rigliano. Similmente è stato suo discepolo Girolamo da Ferrara detto
    il Lombardo, del quale s'è ragionato nella Vita di Benvenuto Garo-
    falo ferrarese, et il quale e dal primo Sansovino e da questo secondo
    ha imparato l'arte di maniera, che, oltre alle cose di Loreto, delle quali
30   si è favellato, e di marmo e di bronzo, ha in Vinezia molte opere lavo-
    rato. Costui, se bene capitò sotto il Sansovino d'età di trenta anni e
    con poco disegno, ancora che avesse innanzi lavorato di scultura al-
    cune cose, essendo più tosto uomo di lettere e di corte che scultore,
    attese nondimeno di maniera, che in pochi anni fece quel
35   profitto che si vede nelle sue opere di mezzo rilievo che sono nelle
    fabriche della Libreria e Loggia del campanile di San Marco. Nelle
    quali opere si portò tanto bene, che poté poi fare da sé solo le statue
    di marmo e i Profeti che lavorò, come si disse, alla Madonna di Loreto.
    Fu ancora discepolo del Sansovino Iacopo Colonna, che morì a
40   Bologna già trenta anni sono, lavorando un'opera d'importanza.
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