Volume 6

Edizione Giuntina
    da' Magi, con buon numero di figure d'un braccio l'una, che è
    opera molto vaga; sì come è ancora un altro quadro che egli stesso ri-
    cavò da questo e diede al cardinale di Ferrara il vecchio. Un'altra
    tavola, nella quale fece Cristo schernito da' Giudei, che è bellissima,
5   fu posta in Milano nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a una
    cappella. Alla reina di Portogallo, in un quadro, fece un Cristo, poco
    minore del vivo, battuto da' Giudei alla colonna, che è bellissimo. In
    Ancona, all'altare maggiore di San Domenico, fece nella tavola Cristo
    in croce, et a' piedi la Nostra Donna, San Giovanni e San Domenico,
10   bellissimi e di quell'ultima maniera fatta di macchie, come si disse
    pure ora. È di mano del medesimo nella chiesa de' Crucicchieri in Vi-
    nezia la tavola che è all'altare di San Lorenzo, dentro al[la] quale è il
    martirio di quel Santo, con un casamento pieno di figure, e San Lo-
    renzo a giacere in iscorto, mezzo sopra la grata, sotto un gran fuoco,
15   et intorno alcuni che l'accendono: e perché ha finto una notte, hanno
    due serventi in mano due lumiere che fanno lume dove non arriva il
    riverbero del fuoco che è sotto la grata, che è spesso e molto vivace;
    et oltre ciò ha finto un lampo, che venendo di cielo e fendendo le nu-
    vole, vince il lume del fuoco e quello delle lumiere, stando sopra al
20   Santo et all'altre figure principali; et oltre ai detti tre lumi, le genti,
    che ha finto di lontano alle finestre del casamento, hanno il lume da
    lucerne e candele che loro sono vicine: et insomma il tutto è fatto con
    bell'arte, ingegno e giudizio.
    Nella chiesa di San Sebastiano, all'altare di San Niccolò, è di mano
25   dello stesso Tiziano in una tavoletta un San Niccolò che par vivo, a
    sedere in una sedia finta di pietra, con un Angelo che gli tiene la mi-
    tria; la quale opera gli fece fare messer Niccolò Crasso avocato. Dopo
    fece Tiziano, per mandare al re Cattolico, una figura da mezza coscia
    in su d'una Santa Maria Madalena scapigliata, cioè con i capelli che
30   le cascano sopra le spalle, intorno alla gola e sopra il petto,
    mentre ella, alzando la testa con gl'occhi fissi al cielo, mostra com-
    punzione nel rossore degl'occhi, e nelle lacrime dogliezza de' peccati:
    onde muove questa pittura, chiunche la guarda, estremamente; e,
    che è più, ancorché sia bellissima, non muove a lascivia, ma a comi-
35   serazione. Questa pittura, finita che fu, piacque tanto a Silvio [. . .],
    gentiluomo viniziano, che donò a Tiziano, per averla, cento scudi,
    come quelli che si diletta sommamente delle pittura; là dove Tiziano
    fu forzato farne un'altra, che non fu men bella, per mandarla al detto
    re Catolico.
40   Si veggiono anco ritratti di naturale da Tiziano un cittadino viniziano
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