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cardinale. Per che, essendo da quel signore stato raccomandato Tizia- |
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no a esso Vasari, gli tenne amorevol compagnia in menarlo a vedere |
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le cose di Roma. E così riposato che si fu Tiziano alquanti giorni, gli |
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furono date stanze in Belvedere, acciò mettesse mano a fare di nuovo |
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il ritratto di papa Paulo intero, quello di Farnese e quello del duca |
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Ottavio: i quali condusse ottimamente e con molta sodisfazione di |
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que' signori. A persuasione de' quali fece, per donare al Papa, un |
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Cristo dal mezzo in su, in forma di Ecce Homo : la quale opera, o |
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fusse che le cose di Michelagnolo, di Raffaello, di Pulidoro e d'altri |
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l'avessono fatto perdere. o qualche altra cagione, non parve |
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ai pittori, tuttoché fusse buon'opera, di quell'eccellenza che molte |
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altre sue, e particolarmente i ritratti. |
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Andando un giorno Michelagnolo et il Vasari a vedere Tiziano in |
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Belvedere, videro in un quadro, che allora avea condotto, una femina |
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ignuda, figurata per una Danae, che aveva in grembo Giove trasfor- |
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mato in pioggia d'oro, e molto, come si fa in presenza, gliele lodarono. |
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Dopo, partiti che furono da lui, ragionandosi del fare di Tiziano, il |
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Buonarruoto lo comendò assai, dicendo che molto gli piaceva il colo- |
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rito suo e la maniera, ma che era un peccato che a Vinezia non s'im- |
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parasse da principio a disegnare bene e che non avessono que' pittori |
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miglior modo nello studio: «Con ciò sia - diss'egli - che, se quest'uo- |
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mo fusse punto aiutato dall'arte e dal disegno, come è dalla natura, e |
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massimamente nel contrafare il vivo, non si potrebbe far più né me- |
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glio, avendo egli bellissimo spirito et una molto vaga e vivace manie- |
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ra». Et infatti così è vero, perciò che chi non ha disegnato assai e |
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studiato cose scelte, antiche o moderne, non può fare bene di prati- |
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ca da sé né aiutare le cose che si ritranno dal vivo, dando loro quella |
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grazia e perfezzione che dà l'arte fuori dell'ordine della natura, la qua- |
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le fa ordinariamente alcune parti che non son belle. |
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Partito finalmente Tiziano di Roma con molti doni avuti da que' |
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signori, e particolarmente per Pomponio suo figliuolo un benefizio di |
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buona rendita, si mise in cammino per tornare a Vinezia, poi che |
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Orazio, suo altro figliuolo, ebbe ritratto messer Batista Ceciliano, |
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eccellente sonatore di violone, che fu molto buon opera, et egli fatto |
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alcuni altri ritratti al duca Guidobaldo d'Urbino. E giunto a Fioren- |
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za, vedute le rare cose di questa città, rimase stupefatto non meno che |
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avesse fatto di quelle di Roma; et oltre ciò, visitò il duca Cosimo, che |
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era al Poggio a Caiano, offerendosi a fare il suo ritratto: di che non si |
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curò molto Sua Eccellenza, forse per non far torto a tanti nobili arte- |
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fici della sua città e dominio. Tiziano adunque, arrivato a Vinezia, |