Volume 6

Edizione Giuntina
    cardinale. Per che, essendo da quel signore stato raccomandato Tizia-
    no a esso Vasari, gli tenne amorevol compagnia in menarlo a vedere
    le cose di Roma. E così riposato che si fu Tiziano alquanti giorni, gli
    furono date stanze in Belvedere, acciò mettesse mano a fare di nuovo
5   il ritratto di papa Paulo intero, quello di Farnese e quello del duca
    Ottavio: i quali condusse ottimamente e con molta sodisfazione di
    que' signori. A persuasione de' quali fece, per donare al Papa, un
    Cristo dal mezzo in su, in forma di Ecce Homo : la quale opera, o
    fusse che le cose di Michelagnolo, di Raffaello, di Pulidoro e d'altri
10   l'avessono fatto perdere. o qualche altra cagione, non parve
    ai pittori, tuttoché fusse buon'opera, di quell'eccellenza che molte
    altre sue, e particolarmente i ritratti.
    Andando un giorno Michelagnolo et il Vasari a vedere Tiziano in
    Belvedere, videro in un quadro, che allora avea condotto, una femina
15   ignuda, figurata per una Danae, che aveva in grembo Giove trasfor-
    mato in pioggia d'oro, e molto, come si fa in presenza, gliele lodarono.
    Dopo, partiti che furono da lui, ragionandosi del fare di Tiziano, il
    Buonarruoto lo comendò assai, dicendo che molto gli piaceva il colo-
    rito suo e la maniera, ma che era un peccato che a Vinezia non s'im-
20   parasse da principio a disegnare bene e che non avessono que' pittori
    miglior modo nello studio: «Con ciò sia - diss'egli - che, se quest'uo-
    mo fusse punto aiutato dall'arte e dal disegno, come è dalla natura, e
    massimamente nel contrafare il vivo, non si potrebbe far più né me-
    glio, avendo egli bellissimo spirito et una molto vaga e vivace manie-
25   ra». Et infatti così è vero, perciò che chi non ha disegnato assai e
    studiato cose scelte, antiche o moderne, non può fare bene di prati-
    ca da sé né aiutare le cose che si ritranno dal vivo, dando loro quella
    grazia e perfezzione che dà l'arte fuori dell'ordine della natura, la qua-
    le fa ordinariamente alcune parti che non son belle.
30   Partito finalmente Tiziano di Roma con molti doni avuti da que'
    signori, e particolarmente per Pomponio suo figliuolo un benefizio di
    buona rendita, si mise in cammino per tornare a Vinezia, poi che
    Orazio, suo altro figliuolo, ebbe ritratto messer Batista Ceciliano,
    eccellente sonatore di violone, che fu molto buon opera, et egli fatto
35   alcuni altri ritratti al duca Guidobaldo d'Urbino. E giunto a Fioren-
    za, vedute le rare cose di questa città, rimase stupefatto non meno che
    avesse fatto di quelle di Roma; et oltre ciò, visitò il duca Cosimo, che
    era al Poggio a Caiano, offerendosi a fare il suo ritratto: di che non si
    curò molto Sua Eccellenza, forse per non far torto a tanti nobili arte-
40   fici della sua città e dominio. Tiziano adunque, arrivato a Vinezia,
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